Omicidio Luca Sacchi: Giovanni Princi evade dai domiciliari e finisce di nuovo in manette
Nuovi guai giudiziari per Giovanni Princi, l’ex compagno di scuola di Luca Sacchi ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 con un colpo di pistola alla testa a Roma. Il giovane, che deve scontare quattro anni per spaccio di droga, è stato arrestato di nuovo per essere evaso dai domiciliari. L’arresto è stato convalidato questa mattina e Princi è tornato agli arresti domiciliari.
L’omicidio di Luca Sacchi davanti al pub
A intervenire ieri intorno all’ora di pranzo sono stati i carabinieri della stazione di Centocelle in seguito all’allarme partito dal braccialetto elettronico. I militari hanno sorpreso Princi in strada con la sua fidanzata e il cane. Il ragazzo, secondo quanto si apprende, era stato autorizzato ad allontanarsi dall’abitazione per il tempo necessario per un colloquio di lavoro fissato a breve distanza e durato circa mezz’ora mentre i carabinieri lo hanno trovato in strada oltre un’ora e un quarto dopo.
Chi è Giovanni Princi
Il 20 giugno 2020, il gup Pier Luigi Balestrieri, al termine del giudizio abbreviato, aveva inflitto una condanna a 4 anni di reclusione a Giovanni Princi per violazione della legge sulla droga. Princi avrebbe fatto, secondo l’ipotesi investigativa, da intermediario assieme alla fidanzata di Luca, l’ucraina Anastasiya Kylemnyk, nella trattativa, finita in tragedia, per l’acquisto di un quantitativo di marijuana (15 kg in cambio di 70mila euro) con il gruppo di San Basilio, capeggiato da Valerio Del Grosso, l’autore del colpo di pistola che ha ucciso Luca Sacchi, e dal complice Paolo Pirino. Per Princi, il pm Nadia Plastina aveva chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi di carcere.
Il suo processo è stato separato rispetto a quello che vede coinvolta la ragazza e gli esecutori materiali dell’omicidio di Luca. Gli altri imputati sono Valerio Del Grosso, che ha premuto il grilletto, Paolo Pirino, il suo complice. Con essi Marcello De Propris, colui che ha fornito la pistola ai due e Anastasiya Kylemnyk. Durante tutta la fase processuale, Giovanni Princi non ha mai parlato. Né spontaneamente né durante gli interrogatori.