Pfizer ci consegnerà il 30 per cento di vaccini in meno. Arcuri spiazzato: “Decisione grave che ci penalizza”
Gli europei dovranno aspettarsi una diminuzione delle consegne di vaccini anti-Covid Pfizer verso Norvegia ed Europa a partire dalla prossima settimana, per il tempo necessario al laboratorio americano per ripartire con una capacità produttiva massima, che sarà portata da 1,3 a 2 miliardi di dosi l’anno. Ad annunciarlo è stato l’Istituto di sanità pubblico norvegese, parlando di una “riduzione temporanea che avrà effetti su tutti i Paesi europei”. Lo riporta France 24.
La nota del commissario Arcuri
“Alle 15,38 di oggi la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane. Non solo. Ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura. Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue”. Questa la nota di Domenico Arcuri.
“La scelta di Pfizer crea nocumento all’Italia”
“La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura”. Lo rende noto il Commissario all’emergenza, “preso atto della gravità della comunicazione nonché della sua incredibile tempistica” annuncia di aver “inviato una formale risposta a Pfizer Italia, nella quale esprime il proprio disappunto, indica le possibili conseguenze di una riduzione delle forniture e chiede l’immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro Paese. Riservandosi, in assenza di risposte, ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi”.
“Oggi in Italia abbiamo raggiunto il primo milione di somministrazioni, a dimostrazione che la campagna di vaccinazione è stata avviata a ritmi che non hanno pari in nessun altro Paese Ue – sottolinea il Commissario straordinario – l’ipotesi di iniziare la somministrazione del vaccino agli “over 80″, di provvedere alla seconda dose per il personale sanitario e socio sanitario e per gli ospiti delle Rsa, senza la totalità delle dosi necessarie porta quindi un grave nocumento al suo proseguimento. E penalizzare l’Italia è assai più grave, considerando lo sforzo sinora profuso da tutte le Regioni per accelerare l’andamento delle somministrazioni”. Arcuri ha quindi chiesto a Pfizer di “rivedere i propri intenti” e “auspica di non essere costretto a dover tutelare in altro modo il diritto alla salute dei cittadini italiani”.
La doccia fredda di Pfizer
Il laboratorio non sa al momento quanto tempo esattamente sarà necessario per ripartire a pieno ritmo, né è stata precisata l’importanza della riduzione. L’Istituto norvegese ha detto di aspettarsi per la prossima settimana solo 36.075 dosi sul totale delle 43.875 attese, corrispondenti a una diminuzione del 17,8% per il Paese. Per compensare la diminuzione, la Norvegia attingerà allo ‘stock di precauzione’ che aveva creato non appena ricevuto le prime dosi. Pur non essendo membro dell’Ue, il Paese scandinavo è associato all’Unione in vari settori, uno dei quali l’acquisto di vaccini anti-Covid negoziato da Bruxelles.
Von der Leyen da Lisbona: “Mi dicono che recupereranno i ritardi”
La notizia ha messo in allarme la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Da Lisbona la presidente ha confermato il fatto che effettivamente vi è un rallentamento della produzione. Tuttavia, ha riferito di aver “parlato con il Ceo di Pfizer” Albert Bourla, il quale “mi ha assicurato che tutte le dosi” del vaccino di Pfizer e BionTech contro la Covid-19 pattuite per la consegna in Ue nel primo trimestre “saranno consegnate nel primo trimestre”. “Recupereranno i ritardi” nella produzione “il più presto possibile”, continua.