Pigi Battista, addio al Corriere e pensionamento: “Qualcosa si chiude, qualcosa si apre…”
Pierluigi (Pigi) Battista affida a un post su Facebook – e al cagnolino che correda fotograficamente la notizia – la notizia di aver deciso di lasciare il Corriere della sera. Dopo 16 anni dedicati al racconto e al commento della vita politica, sia in veste di vicedirettore che in quella di editorialista, il giornalista che ha raccontato l’Italia e, tra provocazioni intellettuali e iperboli sociologiche, il dietro le quinte di Palazzo. Che ha commentato con sagacia e acume polemico vizi privati e pubbliche virtù della classe dirigente e la sua deriva di compromessi, spesse volte non solo storici, dice addio al quotidiano nazionale e “prende al volo” – come titola Prima comunicazione online – l’opportunità di andare in prepensionamento, offertagli dal “suo” giornale.
Pigi Battista dice addio al Corriere: andrà in prepensionamento
Difficile pensare che dirà addio alla politica come pure, sempre il quotidiano dedicato a news e analisi su editoria, media e comunicazione, riassume nel titolo. Del resto, da anni ormai il giornalista ci ha abituato a commenti e disamine brevi affidate ai social, di cui è un attivo frequentatore. Una finestra sul mondo e sul “suo” mondo, che ancora una volta in queste ore, aggiorna su ciò che succede a lui e intorno a lui. Come nell’annuncio social odierno, in cui lascia che sia «cane Enzo» a cercare «le parole per dirci che si, dal 31 gennaio non scriverò più per il Corriere. Dopo 16 anni mi fa un po’ impressione e mi spiace, però non sparisco eh, il mondo è grande e vario. Qualcosa si chiude , qualcosa si apre»…
E sulla sua “prossima destinazione”…
Niente rimpianti, dunque, sembra dedurre dal tono e dalle parole del post. Pigi Battista anticipa di un anno e mezzo l’uscita dalla redazione del Corriere perché, come sembra di intuire dai suoi scritti recenti. E come riferisce non a caso Prima comunicazione, prendere «al volo l’ opportunità di andare in prepensionamento, offerta in questo mesi dal quotidiano nazionale, «lo libera dal peso di dover scrivere ancora di politica. “Un tema di pochissimo interesse”» ormai. E che per lui non sembra avere più segreti o riservare particolari segreti. Spazio dunque a cultura, musica, e a tutto ciò che sarà in grado di appassionarlo e di coinvolgerlo. E già c’è chi scommette sul toto-nomi della testata che lo avrebbe già ingaggiato.