Responsabili, Sandra Lonardo esce allo scoperto: se Conte chiama, lady Mastella c’è

2 Gen 2021 17:37 - di Gigliola Bardi
sandra lonardo responsabili

Da giorni ormai la davano già tutti per “arruolata”, tanto più che a Roma era stato avvistato il marito Clemente Mastella. Ora Sandra Lonardo, senatrice del gruppo misto eletta con Forza Italia, esce chiaramente allo scoperto e annuncia di essere pronta ad accogliere un “appello ai responsabili” da parte di Giuseppe Conte.

Sandra Lonardo: “Pronta a far parte dei responsabili”

“Se in Parlamento il presidente del Consiglio Conte dovesse rivolgere un appello ai Responsabili per andare avanti certamente sarei pronta ad accoglierlo, perché aprire una crisi al buio in questo momento sarebbe un atto di grande, grande irresponsabilità”, ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos la senatrice Lonardo, adducendo tutta una seria di “buoni motivi” a una scelta che, sommata a quella di eventuali altri, non farebbe che continuare a privare gli italiani del diritto di avere un governo rappresentativo del loro voto.

In azione per evitare il voto

“Ci possono essere mille motivi per discutere, ma certo non si può aprire una crisi in momento in cui la gente ha bisogno di certezze e non di incertezze. Il picco dei contagi sale; è iniziata la campagna vaccinale; occorre predisporre il Recovery plan, che non può essere certo rimandato; le aziende chiudono; i cittadini perdono il lavoro. E noi apriamo una crisi di governo e andiamo ad elezioni perdendo mesi preziosi? Ripeto – ha sostenuto Lonardo – sarebbe un atto di grave, grave irresponsabilità”.

E glissa su altri governi

Quanto alla possibilità di nuovi esecutivi in caso di caduta del governo, Lonardo si è fatta schermo del fatto che “non possiamo certo entrare in un campo che riguarda le scelte del Presidente Mattarella, dal quale ancora una volta è venuto un richiamo alla responsabilità”. “Ma, ribadisco, in questo frangente aprire una crisi di governo sarebbe un atto di totale irresponsabilità”, ha concluso la senatrice che, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha lamentato l’assenza di un “federatore” dei cosiddetti responsabili e, quindi, di un piano concreto a fronte di voci insistenti. E ci si chiede se sia solo un caso che tutto questo avvenga nel giorno in cui anche il senatore a vita Mario Monti ha aperto le sue grandi manovre. 

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