Rischio stangata per chi preleva con il Bancomat, guerra al contante: sorpresina in arrivo
Il 2021 potrebbe iniziare male per i risparmiatori italiani, che usano il Bancomat. Spunta infatti una riforma del sistema di prelievo agli sportelli automatici, con il rischio che aumentino le tariffe delle commissioni applicate. Tutto è in fieri ed è nella mani dell’Antitrust che dovrà pronunciarsi in merito al progetto di riforma del sistema di remunerazione del servizio di prelievo dei contanti presentato da Bancomat Spa. Se dovesse arrivare il via libera dell’Authority gli effetti per i risparmiatori potrebbero essere un aumento dei costi e incertezza sulle tariffe applicate. Lo leggiamo su principali siti di economia rilanciati dal Giornale.
A volere questa riforma nel sistema dei prelievi è Bancomat Spa, società che gestisce gli Atm e che è controllata da 125 soggetti con in testa Intesa (25%) e Unicredit (19%). Cambierebbe rispetto al passato che non sia più la nostra banca a fissare contrattualmente il costo del prelievo ma l’istituto proprietario dell’Atm. Secondo quanto leggiamo sul Sole 24 Ore, Bancomat Spa avrebbe motivato la richiesta parlando di “efficientamento del servizio e remunerazione più trasparente per gli utenti”. Bizzarro. La brutta realtà è che applicando questa riforma, gli utenti non avrebbero più la certezza delle commissioni da pagare. Perché queste non dipenderebbero più dalla sua banca ma dai singoli Atm utilizzati. Costi che il risparmiatore potrebbe conoscere solo nel momento in cui si appresta a prelevare i contanti.
Batosta al Bancomat: siamo nelle mani dell’Antitrust
Non solo, ma si profilerebbe una batosta, un aumento delle tariffe rispetto a quelle pagate oggi. Come giustamente sottolinea il Sole 24 Ore: “Quale motivo potrebbe indurre una banca ad applicare costi più bassi a persone che non sono suoi clienti?”. Tutto ora è nella mani dell’Antitrust, l’unico ente che potrebbe impedire questa riforma – batosta, bocciando la richiesta di Bancomat Spa. Domanda: perché bocciare tale riforma quando la cornice in cui si potrebbe applicare va proprio nella direzione auspicata dal nostro governo giallorosso? La crociata contro il contante è sotto gli occhi di tutti. “Con le buone (cashback) o con le cattive (aumento delle commissioni di prelievo negli Atm) per gli italiani sarà sempre meno conveniente pagare cash rispetto all’utilizzo delle carte di pagamento elettroniche.
Aumenti spiegati cosi
Il maggior numero di banche tende a non applicare tariffe ai prelievi col bancomat dei propri clienti. Altre volte gli istituti si regolano con l’importo della commissione calibrato sulla somma prelevata, ed applicabile solo per piccoli importi di denaro. Alcuni istituti di credito pagano loro l’onere di tali tariffe, mentre altre banche faranno pagare anche fino a 2 euro. Bancomat Spa spiega la novità come “necessaria”: legata, cioè a”l’aumento dei costi sostenuti dalle banche nella gestione degli Atm, legati all’evoluzione tecnologica di tali apparecchiature; e ai maggiori rischi collegati ad iniziative fraudolente. Costi che in molti casi, sarebbero maggiori rispetto all’ammontare della commissione interbancarie”. Insomma, tutto è buono se ad andarci di mezzo siamo noi. Se la nuova commissione dovrebbe essere resa nota al cliente solo prima dell’autorizzazione dell’operazione di prelievo, non si capisce perché un istituto bancario dovrebbe venire venire incontro a utenti non suoi clienti con tariffe agevolate…