Sgarbi a Conte: «Ridicoli e drammatici. Chi ti voleva, non ti vuole. Chi non ti voleva, ti vuole»
La situazione attuale “ha qualcosa di drammatico e di ridicolo”. Così Vittorio Sgarbi in aula a Montecitorio a dopo le comunicazioni del premier Conte. Il deputato e critico d’arte ricorda la paradossale genesi del Conte 2 che ha portato alla crisi attuale in seguito allo strappo di Renzi. Lo stesso che ha tenacemente voluto la nascita dell’esecutivo giallorosso dopo l’uscita di Salvini. E che ora gli dà il benservito.
Sgarbi: situazione ridicola e drammatica
Sgarbi nel suo intervento ricorda il pensiero di Guicciardini sulla riconoscenza. Che evidentemente è estranea al premier Conte. “‘Conte è un bravo ragazzo’, cantava Salvini quando qualcuno dubitava di lei. Quando Salvini se n’è andato pensavamo che lei se ne andasse con lui”, dice il deputato dell’opposizione.
“Lei rimane, ma l’Italia se ne va…”
“Ma lei, con un numero acrobatico, restò lì sostituendo se stesso. La Lega cedette il posto al Pd. E lei fu nominato con un colpo di mano di Matteo Renzi. Non perché a Renzi fregasse qualcosa di lei, ma perché era necessario per far mandare giù ai 5Stelle l’accordo indigeribile con il Pd”. Poi il governo partì con un accordo sottoscritto da Franceschini con Zingaretti contrario.
Conclusione amara e farsesca. “Ora chi l’ha voluta – conclude Sgarbi rivolgendosi all’avvocato del popolo – non lo vuole più. E chi non lo voleva, Zingaretti, adesso lo vuole. Non è un paradosso? Lei rimane e l’Italia se ne va”.