Speranza alla Camera: «L’epidemia si allarga, stato di emergenza fino al 30 aprile»

13 Gen 2021 15:33 - di Giorgia Castelli
Speranza

Proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile. Una nuova zona (bianca) con livelli epidemiologici molto bassi. Conferma del divieto di spostamenti anche in zona gialla e dell’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone. A presentare il nuovo Dpcm il ministro della Salute Roberto Speranza, nella comunicazione alla Camera sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 .

Speranza: «La situazione peggiora»

«Il 2020 è stato un anno difficile e lungo. Senza sforzo unitario delle istituzioni non si può arginare e sconfiggere questo nemico incredibilmente forte che ci ha costretto a rinunciare alla nostre libertà. Non c’è strada diversa che l’unità per affrontare l’emergenza che stiamo vivendo», ha detto. «Questa settimana c’è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia – ha affermato il ministro – aumentano le terapie intensive, l’indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare: l’epidemia è nuovamente in una fase espansiva».

Speranza: «Il dato Rt è superiore a 1»

«In Italia non facciamoci portare fuori pista dalla circostanza che attualmente abbiamo un numero di casi leggermente più basso rispetto ad alcuni altri grandi Paesi europei. I dati dell’ultima Cabina di monitoraggio sono molto chiari e non vanno assolutamente sottovalutati», ha avvertito. In particolare, «per la prima volta nell’ultima settimana, dopo 6 settimane, il dato di Rt è superiore a 1».

Speranza snocciola i numeri

«I dati ci dicono – ha dettagliato Speranza – che l’Rt, calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1,03: 3 Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel livello inferiore di valutazione; 6 Regioni lo superano nel valore medio, una lo raggiunge e 3 lo sfiorano». Quanto all’incidenza, «quella nazionale, a 14 giorni, torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita; negli ultimi 14 giorni passiamo da 305,47 nuovi casi per 100mila abitanti nel periodo 14-27 dicembre a 313,28 nuovi casi nell’arco temporale che va dal 21 dicembre al 3 gennaio. E nonostante la settimana in valutazione sia stata caratterizzata da un numero più basso di tamponi nelle giornate festive, si osserva di nuovo un aumento dell’incidenza nel Paese, che oggi è di 166,02 per 100mila abitanti in una settimana».

«12 Regioni ad alto rischio»

«C’è un drammatico mutamento dell’indice di rischio attribuito alle singole regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, otto sono a rischio moderato, di cui due in progressione a rischio alto nelle prossime settimane, e una sola regione è in questo momento a rischio basso», ha affermato.

«Lunedì dopo un confronto con le Regioni abbiamo avviato il lavoro del nuovo dpcm che sostituirà quello in scadenza il prossimo 15 gennaio – ha quindi annunciato Speranza – Nel nuovo decreto prevediamo una conferma delle misure fondamentale già vigenti e del modello per fasce differenziate che ci ha consentito di abbassare la curva tra novembre e dicembre».

«Divieto di spostamenti anche in zona gialla»

«È inoltre intenzione del governo confermare il divieto di spostamenti anche in zona gialla, ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici a rischio di aggregazione attraverso la limitazione dell’asporto per i bar a partire dalle 18 e confermare l’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi come già avvenuto durante le vacanze di Natale e stabilire l’ingresso in area arancione tutte le Regioni a rischio alto secondo i 21 parametri definiti dal decreto del 21 aprile», ha precisato il ministro.

Proroga dello stato d’emergenza fino al 30 aprile

«Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l’obbligo di prendere nuove misure proporzionali al rischio e il governo ritiene inevitabile prima di tutto prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza», ha detto inoltre Speranza. «È intenzione stabilire una quarta area oltre quelle rossa, arancione e gialle, un’area bianca che potrà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi, incidenza sotto i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, Rt sotto 1 e indice di rischio basso. In quest’area le limitazioni saranno relative alle regole fondamentali come indossare le mascherine. È difficile quest’area possa scattare nel breve ma iniziamo ad indicare un percorso di speranza per i mesi che verranno», ha fatto sapere ancora.

«Serve unità»

«Teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani. Serve una forte e leale collaborazione tra le Istituzioni. Il Paese che si stringe a coorte per essere vicino ai nostri medici e infermieri che combattono in prima linea. Serve unità a Roma come in tutte le Regioni, siamo nell’ultimo miglio, un passaggio delicato e difficile per vincere battaglia contro un nemico invisibile, adesso ancor di più che nelle altre fasi dell’epidemia».

Sull’importanza del vaccino

«Ero e resto convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi». «Senza necessità di ricorrere all’obbligo». E poi ancora. «Non trascorreranno troppe settimane prima che si approvi un terzo vaccino. Una data segnata in rosso sul nostro calendario è quella del 29 gennaio». Quando l’Ema potrebbe approvare il vaccino di AstraZeneca. «Con il vaccino di AstraZeneca, avremmo a disposizione altre dosi fondamentali per la nostra campagna di vaccinazione. Sempre nel primo trimestre dell’anno  è attesa l’autorizzazione per il vaccino di J&J».

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