Umberto Tozzi (ora) fa il politicamente corretto: “Non usate Gloria”. Ma Trump l’usava da tempo (video)
10 Gen 2021 12:06 - di Laura Ferrari
Umberto Tozzi difende la sua Gloria dalle appropriazioni indebite. Ma si è accorto solo ora che Donald Trump l’ha usata in altre occasioni? Guardate ad esempio l’11 settembre 2020, nel comizio oceanico in Michigan, nel video che postiamo.
Il post su Fb di Tozzi: “Giù le mani dal mio brano”
“Cari fan, amici di tutto il mondo, ho appreso che “Gloria”, una delle canzoni a cui sono più legato, è stata utilizzata durante il comizio di Donald Trump è ha anticipato le drammatiche azioni di violenza fisica e verbale di cui siamo stati attoniti spettatori in questi giorni”. Così Umberto Tozzi su Facebook, dopo le polemiche delle ultime ore.
Tozzi Gloria: “Non è un inno di rivolta”
“Sono un artista – prosegue Tozzi – che sia nel pubblico che nel privato ha sempre privilegiato l’amore alla violenza, il dialogo alla forza. “Gloria” è un brano scritto per cantare la bellezza della vita e non certo come inno di rivolta. Mi dissocio completamente dall’uso di “Gloria” in quel contesto – conclude Tozzi – e sono pronto, in qualità di autore, a difendere i principi e l’origine di questa canzone”. L’autore di Gloria, Ti amo e di altri successi internazionali è stato interpellato da più parti. Sollecitato a dissociarsi, lo ha fatto repentinamente.
Tozzi su Gloria: non si è mai accorto che Trump la usa da tempo?
Ma Gloria è un brano che nei comizi elettorali di Trump è già stato usato. Possibile che Tozzi se ne sia accorto solo ora? Eppure dovrebbero arrivargli i proventi della Siae. Da quelli dovrebbe sapere che l’ormai ex presidente usava il brano.
Il batterista di Laura Branigan era onorato che Gloria fosse suonata ai comizi di Trump
Addirittura, nel settembre dello scorso anno, quando l’Air Force One è atterrato all’aeroporto di Freeland, in Michigan, sulla pista e durante il comizio echeggiavano le note di Gloria. Non solo: l’ex batterista di Laura Branigan, Tommy Bayiokos, alla stampa Usa dichiarava di essere onorato che il brano fosse come colonna sonora dei comizi di Trump. Inutile dire che, l’altro giorno lo stesso Bayiokos avesse twittato contro Trump e contro l’uso della canzone. Tutti in fuga dagli sconfitti. Una storia già vista.