I dubbi del professor Galli sul piano vaccinazioni: “Difficile rispettare i tempi dettati dall’Ue”

19 Gen 2021 18:51 - di Redazione

“L’ottimismo della volontà va aiutato, per esempio rimandando la profilassi di 2-4 milioni di guariti“. Parole toste quelle dell‘infettivologo Massimo Galli che guarda con molte perplessità sulla campagna vaccinale. “Vaccinare entro l’estate 2021 il 70% dell’intera popolazione adulta. Entro marzo almeno l’80% degli ultraottantenni. E l’80% dei lavoratori della sanità. Sono gli obiettivi dettati agli Stati membri dell’Ue dalla Commissione europea per la profilassi anti-Covid. L’Italia ce la farà?”. Si chiede Galli.

Galli: “difficile rispettare i temi dettati dall’Ue”

Abbiamo il vaccino e potremo provarci. Ma chiaramente non è così facile”. Per l’infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano le preoccupazioni sono palesi. “Ce ne sono, sono evidenti”. Lo specialista non vuole entrare nel merito dei ritardi registrati nella consegna di vaccini Pfizer/BioNTech, né delle cause di questo rallentamento. Ma le sue critiche sono chiare.

“Vogliamo avere l’ottimismo della volontà, ma va aiutato”

“Sono informazioni che non attengono certo al mio ambito di conoscenza”, dice con grande diplomazia.  Ottimista o pessimista? “Vogliamo avere l’ottimismo della volontà”, dice il medico ricorrendo a un motto gramsciano a lui caro, “pessimismo della conoscenza, ottimismo della volontà”. Ma “l’ottimismo della volontà va certamente aiutato”, osserva. “Ribadisco, ad esempio: perché dobbiamo vaccinare subito 2 milioni di italiani già infettati” dal coronavirus Sars-CoV-2 e guariti. Che magari risulterebbero anche 4 milioni se facessimo qualche test in più?“.

L’infettivologo: chi dice ‘vabbè,poi vediamo’ si sbaglia

A chi gli chiede se ha fatto presente formalmente i suoi dubbi alle istituzioni, Galli risponde così. “Avendo dirette conoscenze di una serie di persone, ho significato loro con chiarezza e una certa decisione la mia opinione. Ricevendo come riscontro da alcuni assoluto accordo. Da altri allarmata attenzione, da altri ancora l’atteggiamento ‘vabbè, intanto cominciamo a vaccinare e poi vedremo’, che francamente non approvo”.

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