Vaccini Pfizer, sul giallo dei ritardi montano allarme e polemiche. Burioni: “L’azienda parli”
Sul giallo del ritardo dei vaccini Pfizer montano allarme e polemiche. La consegna a singhiozzo delle dosi di vaccino Pfizer continua a creare molti problemi organizzativi a tutto il sistema. Dopo la denuncia del governatore veneto Zaia, anche l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, sottolinea in una nota rilanciata dall’Adnkronos che: «Slitta a domani l’arrivo di 32.760 dosi. Abbiamo avuto comunicazione che le consegne previste per oggi del vaccino Pfizer pari a 32.760 dosi sono slittate. Verificheremo attentamente se verranno consegnate, ma questa modalità a singhiozzo crea numerosi problemi organizzativi a tutto il sistema».
Magrini (Aifa): «Il ritardo dei vaccini Pfizer è molto preoccupante»
Problemi organizzativi su cui si sofferma anche Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), che pur volendo limitare l’allarme, ai microfoni di Radio Capital ha dichiarato: «Il ritardo di Pfizer è molto preoccupante. È stato comunicato tutto all’ultimo minuto». Poi però Magrini aggiunge anche: «Se si tratta di un ritardo di una sola settimana, le conseguenze potrebbero non essere così gravi. Lo possiamo definire un piccolo rallentamento. L’obiettivo è riuscire a marzo a vaccinare tutti gli ultra-ottantenni e i sanitari. Sono sicuro che ci riusciremo».
Burioni: «Inaccettabile che nessuno della Pfizer spieghi cosa sta succedendo»
Decisamente più accesi i toni di Roberto Burioni. Che sulla vicenda, ancora troppo poco chiara, afferma risentito e preoccupato: «Ci sono ritardi nelle consegne dei vaccini Pfizer. È inaccettabile che nessuno della Pfizer si degni di andare in televisione a spiegare perché questo sta succedendo». Parole con cui, nel fare il punto su una situazione davvero fumosa, il virologo, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele, su Twitter sollecita un chiarimento da parte dell’azienda farmaceutica sullo slittamento dei tempi previsti per la consegna delle dosi di vaccino anti-Covid. Prodotto che il colosso Usa ha sviluppato con la tedesca BioNTech.