Zaia accusa: «La Ue ha modificato tre volte in quarantott’ore il “colore” del Veneto»
Prima rosso. Poi verde. Ora forse in giallo. Zaia sui colori Ue al Veneto ironizza e polemizza. Ma poi avvisa: «Comunque sia, niente “tana libera tutti”». Al rituale punto stampa, il governatore del Veneto va dritto al punto, come è solito fare. «Non ho la certezza ma è probabile che il Veneto andrà in zona gialla». Poi, però, si mostra tra l’incerto e il cauto. O meglio: incerto, cauto e probabilmente anche un pizzico sardonico. Almeno quando sottolinea la mutabilità repentina della tavolozza dei colori regionali. Cosa che però non inibisce la capacità di Zaia di mostrarsi sempre prudente. Specie nel ricordare che, qualora arrivi lo sblocco del semaforo giallo, non sarà comunque un “tana libera tutti”.
Zaia sui colori Ue avvisa: anche col Veneto in giallo non sarà “tana libera tutti”
«Oggi è giornata di valutazioni delle Regioni da parte dell’Iss. In Veneto abbiamo 29 giorni di calo delle curve. Un calo repentino e da un certo punto di vista anche inspiegabile», ha dichiarato il governatore. Avvertendo che «il giallo scatterebbe da lunedì». E che, in ogni caso: «Non ci saranno in programma nuove ordinanze della Regione. Ci adeguiamo alla zona che ci verrà attribuita – ha spiegato Zaia – ma, il nostro quadro epidemiologico non è un “liberi tutti”. Non si può pensare che sia finita», ha infatti concluso il governatore.
Il governatore polemizza col sistema “cromatico” della Ue
Ma tra cautela e controllo, Zaia riesce anche a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E virando su toni polemici, dichiara: «Avete visto cosa è successo: la Ue ha modificato tre volte in 48 ore la zona per il Veneto. Siamo passati da una classificazione maccheronica della zona rosso scuro, basata su parametri vecchi e non condivisibili, a una prima revisione con una zona non più rosso scuro. E poi a una nuova mappa dove il Veneto è verde, e fra i pochissimi in Europa, con un tasso di incidenza inferiore al 4%». Una fenomenologia cromatica dubbia. Quanto meno complessa, insomma, quella sottolineata dal presidente del Veneto, Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa. Incontro durante il quale, Zaia ha dunque criticato l’idea della mappa europea a zone.
«L’Europa può disegnare mappe quando avrà un’unità di misura uguale per tutti»
Tanto che, a stretto giro, il presidente del Veneto ha anche aggiunto: «L’Europa può disegnare mappe quando dimostreranno che c’è un’unità di misura uguale per tutti». E ancora. «Non esiste un parametro che si basi su un tot di tamponi alla settimana. Su un tot di popolazione. I dati non sono uniformi. Quindi non sono confrontabili fra di loro. E quindi: non si può bloccare nulla. Non si possono bloccare le frontiere, se non ci sono parametri equi e definiti».
Zaia: «Da metà febbraio al via i vaccini per gli over 80»
Quindi, Zaia affida la conclusione del suo intervento su aggiornamenti e commenti a piano e calendario vaccinale. E annuncia: «Ai primi di febbraio chiuderemo il primo giro di popolazione target, operatori sanitari e Rsa, dei vaccini. Da metà febbraio, poi, si inizia con gli over 80 a partire dalla classe ’41 (350mila persone). Fatti quelli si va a scalare per età, scendendo ai 70enni». E, ancora una volta, il governatore mostra di avere le idee chiare. E improntate ad un interventismo sollecito e, soprattutto, equo e definito per tutti.