C’eravamo tanto armati… nel Pd ora c’è chi approva la linea del dialogo con la Lega di Salvini
Dopo gli anni della contrapposizione frontale, ora nel Pd c’è chi sostiene la linea del dialogo con la Lega di Matteo Salvini. Complice il governo di salvezza nazionale presieduto da Mario Draghi.
Pd e Lega, Zingaretti non vuole il dialogo ma…
Ma galeotta fu anche la svolta europeista di Salvini, e la presenza al governo di quello che in tanti ormai ritengono il leader dell’ala moderata e governativa del Carroccio, cioè Giancarlo Giorgetti. Si intreccia con questa situazione anche il dibattito precongressuale in casa dem. Zingaretti rimarca che occorre mantenere le distanze e, quando è possibile, non risparmia stoccate a Matteo Salvini.
Pd e Lega, Delrio: Salvini ha fatto dei passi avanti
“Marcare le distanze è l’imperativo della dirigenza dem – scrive Maria Teresa Meli sul Corriere – tanto più che le elezioni amministrative, benché spostate in autunno, vedranno inevitabilmente scontrarsi centrosinistra e centrodestra. Ma poi c’è la vita parlamentare di tutti i giorni, per esempio, e lì la faccia dell’arme non serve. Anzi complica non poco le cose. Per questa ragione un esponente dem lontano anni luce dalla cultura leghista, come Graziano Delrio, adotta nei confronti del capo del Carroccio un linguaggio assai più cauto. Che lo spinge a dire: «Salvini ora ha fatto delle scelte responsabili e ha sicuramente fatto dei passi avanti»”.
L’asse Salvini-Bonaccini
E ancora c’è Luigi Zanda, ex capo dei senatori dem, per il quale bisogna guardare con rispetto all’evoluzioone leghista. A fare rumore però è stata l’intesa tra Salvini e Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, sulla riapertura dei ristoranti la sera in zona gialla. E se si considera che Bonaccini è considerato il successore più probabile di Zingaretti alla guida del partito, la cosa non passa certa inosservata. E infatti nel Pd si sono subito levate le voci contrarie al pericoloso feeling in atto.
Nel Pd si sono subito levate le voci contrarie
Scrive ancora il Corriere: “Si sono moltiplicate le prese di posizione degli zingarettiani contro quello che al Nazareno veniva definito «l’asse Salvini-Bonaccini». «Basta con le sbandate sulle riaperture», intimava il vice capogruppo Michele Bordo. «Le proposte di Salvini sono sempre strumentali e mai ragionevoli», ammoniva lo zingarettiano Marco Miccoli. Non manca giorno che Salvini non faccia notare queste differenze di vedute. Ma anche il capo leghista sa di essere solo un pretesto in una guerra che con lui non ha nulla a che fare, perché riguarda la leadership del Pd”.