Ciampolillo, Salvini lo sfotte e lui insulta: «Pagliaccio». Leader e peones ormai pari sono
Dal tormentato “sì” a Giuseppe Conte, asseverato via Var dalla presidente Casellati, al “no” sfrontato a Mario Draghi, anche questo espresso in zona Cesarini. Suo malgrado, il senatore Lillo Ciampolillo assurge a simbolo della friabilità del Parlamento. Anzi, a inconsapevole portabandiera dei contorcimenti dei 5Stelle dai quali proviene. Già, quanti di loro ancora celati dietri il paravento di un’ortodossia sempre più mal sopportata, vorrebbero essere al suo posto? Tanti, s’immagina. E sì, perché dopotutto Ciampolillo il fosso l’ha saltato e ora decide di testa sua, svincolato dalle liturgie di Rousseau, le intemerate di Grillo e le minacce di Crimi. E in fondo, lui, grillino lo è ancora.
Ciampolillo ha votato “no” a Draghi
Diversamente non avrebbe detto “sì” a Giuseppi e “no” a SuperMario. Ribelle quanto si vuole, ma comunque nel solco dell’allergia pentastellata ai poteri forti, alla Ue e ai suoi banchieri. Ne ha dato prova anche ieri sera quando ha dato del «pagliaccio» a Salvini, che pure non era stato tenero con lui avendolo elevato a emblema del tentato mercimonio per la nascita dell’abortito Conte-ter. Non pago, ha anche rinfacciato al capo della Lega «di non aver mai lavorato in vita sua». Un tempo, quando la politica esigeva l’uso del metro per misurare distanze e gerarchie, una gag del genere non l’avremmo mai vista né sentita. I leader erano su un piedistallo e ai peones toccava soprattutto ascoltare.
Dell’ex-5Stelle parlano pure Renzi e Orlando
Invece, in questa sgangherata Terza Repubblica battibeccano da pari a pari. Al punto da finire oggetto di conversazioni tra personalità con responsabilità politiche e di governo. È quel che è capitato ieri l’ex-premier Matteo Renzi e il ministro Andrea Orlando. «Vi abbiamo salvato da Ciampolillo…», ha esordito il primo, ancora stordito dalla soddisfazione per il discorso di Draghi. E l’altro: «Ciampolillo era perfetto. Andava interpretato al contrario». Che cosa significhi, non si sa. Ma è certo che di questo passo presto anche l’ex-ignoto Ciampolillo avrà un suo gruppo al Senato e forse una sua lista alle elezioni. Accettiamo scommesse.