Covid, l’Oms chiude la missione in Cina. E fa un altro favore a Pechino: “S’indaghi sugli altri Paesi”
La missione dell’Oms in Cina per comprendere le origini del coronavirus si sono concluse. E hanno portato a un sostanziale nulla di fatto. L’unico risultato concreto sembra essere stato l’assist alla Cina per chiedere indagini a “livello globale”, ovvero per rilanciare la tesi, tanto cara alla propaganda di Pechino, che il virus del Covid potrebbe essersi sviluppato altrove.
L’incidente di laboratorio è “estremamente improbabile”
La missione, durata 4 settimane e segnata da numerose polemiche della vigilia e qualche incidente iniziale, si è conclusa con una conferenza stampa congiunta del team Oms e del team cinese. Nel corso del resoconto, il capo missione dell’Oms, Peter Ben Embarek, ha ribadito che l’ipotesi di un incidente di laboratorio sarebbe “estremamente improbabile”. “Non è un’ipotesi che implica di suggerire studi futuri a sostegno del lavoro per comprendere le origini del virus”, ha proseguito. Di fatto liquidando l’argomento e virando invece decisamente sull’origine zootecnica. Nessun progresso, però, è stato fatto sull’individuazione dell’animale ospite.