Draghi, Berlusconi: “Il centrodestra è unito dalla visione per il futuro dell’Italia. Non verrà meno”
Avrebbe preferito diversamente, e non lo nasconde. Ma non ha alcun dubbio sulla tenuta del centrodestra, che pur nell’autonomia dei singoli partiti continua a essere unito da “idee importanti per il futuro del Paese e una buona prassi di governo nelle regioni e nei comuni”. Silvio Berlusconi, dunque, confermando il sostegno convinto a Draghi, non mette in discussione l’alleanza con i partner della coalizione, a partire da FdI. D’altra parte, spiega, queste sono “circostanze eccezionali” e “richiedono risposte eccezionali”.
Covid e crisi economica: l’agenda Berlusconi per Draghi
In una lunga intervista con Repubblica, il Cavaliere ha citato il Covid e il suo “drammatico costo sociale ed economico” per ribadire le ragioni della scelta di Forza Italia e sottolineare che “non era pensabile una prosecuzione dell’esperienza precedente, né un suo allargamento”. “Occorreva qualcosa di totalmente nuovo, una soluzione autorevole intorno alla quale l’intero Paese potesse riconoscersi”, ha spiegato, ribadendo la sua stima personale e professionale per Draghi e sottolineando che il nuovo governo deve concentrarsi sui temi del Covid e della crisi economica e non su altri come la legge elettorale, della quale “è prematuro parlare”.
Il no ai leader di partito nel governo
“Questo non è un governo tecnico – ha puntualizzato Berlusconi – è un governo di unità nazionale per fronteggiare l’emergenza. I governi tecnici in passato hanno dimostrato di non avere il polso della realtà del Paese. Per questo auspico un giusto equilibrio di competenze tecniche e di rappresentanza politica“. Per il presidente azzurro, Draghi dovrebbe “tenere conto delle indicazioni dei partiti”, ma “decidere sulla base di un solo criterio: la qualità“. Mentre il coinvolgimento dei leader dei partiti non sarebbe una scelta “utile”, non gioverebbe all’azione di governo. “Abbiamo bisogno di ministri che si occupino a tempo pieno del loro dicastero, i leader politici – ha sottolineato il Cav – hanno una responsabilità diversa”.
Il Cav conferma la tenuta del centrodestra
Poi il capitolo centrodestra. Berlusconi si è mostrato compiaciuto della decisione della Lega, che comunque non definirebbe “una svolta”, perché “in fondo ha già governato con i Cinque Stelle”. Quanto alla posizione di Giorgia Meloni, il Cav ne ha “preso atto, con rispetto e con rammarico”. Ma questo non mette in discussione la tenuta del centrodestra, che è “una coalizione plurale fra forze politiche diverse”. “Non siamo lo stesso partito e siamo reciprocamente autonomi. Ci uniscono idee importanti per il futuro del Paese e una buona prassi di governo nelle regioni e nei comuni. Tutto questo – ha assicurato Berlusconi – non verrà meno”, come non è venuto meno all’epoca del primo governo Conte. “Allora noi, dall’opposizione, abbiamo assicurato il sostegno parlamentare sui temi propri del centrodestra. Sono certo – ha chiarito – che il partito di Giorgia Meloni anche questa volta farà altrettanto”.
Dal M5S “infantilismo politico”
Chi, invece, ne esce malissimo è il M5S con la sua ala più ortodossa che si ritiene incompatibile con Forza Italia. “Credo che dimostrazioni di infantilismo politico come queste non meritino neppure un commento. Piuttosto – ha sottolineato Berlusconi – direi che spiegano il declino di quel Movimento. Del resto, questa non è un’alleanza con i 5S, che per noi sarebbe inconcepibile. È la risposta ad un’emergenza. Immagino – ha concluso il Cav – che anche i più consapevoli tra loro se ne rendano conto”.