Draghi lavora alla squadra di governo, le anticipazioni: ecco i nomi dei possibili ministri
Mario Draghi lavora per formare la nuova squadra di governo. L’obiettivo è quello di proporre ministri competenti, che siano in grado di guidare il Paese in una fase così delicata. Come anticipa il Corriere, quello che seguirà Draghi sarà il modello dell’esecutivo Ciampi, che per la prima volta aggregò politici e tecnici, puri o d’area. È incerto il numero dei ministri, ma già circolano ipotesi di nomi nuovi e conferme.
Draghi, ecco il totoministri
Occhi puntati innanzitutto sul Ministero dell’economia e delle Finanze che dovrà gestire il piano della ripresa economica e dei fondi europei. E affrontare altri nodi spinosi. Draghi potrebbe puntare su Fabio Panetta, attuale membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. L’unico problema sarebbe quello che l’Italia perderebbe un punto di riferimento solido all’interno della Bce. In alternativa potrebbe restare in campo Roberto Gualtieri, attuale capo del Mef.
Gli altri nomi, le riconferme
Gli altri nomi, come anticipa il Corriere, potrebbero essere Marta Cartabia alla Giustizia. Luciana Lamorgese potrebbe restare al ministero dell’Interno. Riconferma anche per Roberto Speranza alla Salute e Francesco Boccia nel rapporto con le Regioni. Per il Pd i nomi più quotati sarebbero anche quelli di Dario Franceschini e Lorenzo Guerini. Ma il Giornale, altro candidato alla Salute è Ilaria Capua, ex parlamentare e volto mediatico nei mesi di pandemia. Ma c’è chi ipotizza il capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli. In alternativa c’è il nome di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.
Alla Farnesina un tecnico
Altro dicastero prestigioso è quello della Farnesina, per la sua guida, scrive il Corriere, circola il nome di un tecnico come Elisabetta Belloni. Enrico Govannini potrebbe andare al Lavoro e Carlo Cottarelli alla guida di un ministero economico.
Draghi, chi va all’Istruzione
Per quanto riguarda gli altri dicasteri, il Giornale, ipotizza alla Pubblica amministrazione Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Mentre alla Pubblica Istruzione, dopo la fallimentare gestione della Azzolina, potrebbe andare Patrizio Bianchi, docente dell’Università di Ferrara ed ex capo della task force del ministero.