E’ morto Lawrence Ferlinghetti, la mente “visionaria” della beat generation
Lawrence Ferlinghetti, poeta e a lungo proprietario della mitica City Lights, la libreria e casa editrice di San Francisco che fece da culla alla Beat Generation, si è spento all’età di 101 anni. La morte è avvenuta lunedì nella sua casa di San Francisco. Il figlio Lorenzo ha riferito che a causare il decesso è stata una malattia polmonare. “Bambini all’angolo della strada che parlano alla fine del mondo”. Così Jack Kerouac definiva gli autori della beat generation. Tra loro sicuramente Lawrence Ferlinghetti fu quella che i più attenti studiosi del fenomeno letterario considerano la mente visionaria della beat. A marzo dello scorso anno era uscito il suo ultimo romanzo, intitolato Little Boy.
Ferlinghetti e la “mitica” City Lights
Come editore di City Lights fu uno dei padri fondatori della controcultura americana. Poeta, scrittore ed editore, tra i padri della Beat Generation, attivista del movimento pacifista, figura fondamentale nel panorama letterario d’oltreoceano degli anni Cinquanta e Sessanta. City Lights produsse un libro celebre come come “Urlo” di Allen Ginsberg. Ferlinghetti era nato il 24 marzo 1919 a Yonkers, nello Stato di New York: da padre italiano e madre franco-portoghese. Trascorse l’infanzia in Francia, a Strasburgo, affidato a una zia dopo il ricovero della madre in manicomio; e si trasferì negli Usa quando la zia fu assunta come governante a New York.
Fondatore della beat generation
Dopo aver intrapreso studi da giornalista (completati alla Columbia University di New York nell’immediato dopoguerra), Ferlinghetti – ricostruisce l’Adnkronos – venne arruolato nella Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale prendendo parte alla sbarco in Normandia. Quando vide Nagasaki a pochi giorni dallo sgancio della bomba atomica, decise di diventare un “pacifista radicale” e di concentrare i suoi studi a Parigi, ottenendo un dottorato alla Sorbona, e dove incontrò il poeta statunitense Kenneth Rexroth, che in seguito lo persuase a recarsi a San Francisco, in California, per sperimentare la nascente scena letteraria della città.
Le opere
Dopo aver sposato Selden Kirby-Smith nel 1951, per un paio di anni, insegnò francese, fu critico letterario e iniziò a dipingere, stabilendosi a San Francisco. Qui nel 1953 fondò City Lights, la prima libreria al mondo a vendere esclusivamente tascabili. Ferlinghetti finì in prigione per aver pubblicato L’Urlo dopo una condanna per oscenità. City Lights ha avuto un ruolo determinante nella diffusione dell’opera degli scrittori della Beat Generation, conosciuti in Italia principalmente grazie all’americanista e traduttrice Fernanda Pivano, grande amica di Ferlinghetti. Lo stesso Ferlinghetti fra l’altro fu un bestseller con il suo libro “A Coney Island of the Mind” (pubblicato nel 1958 da New Directions) che nel giro di poco tempo superò il milione di copie vendute, con traduzioni in nove lingue. Per i suoi meriti letterari, nel 1998 fu nominato ‘Poeta Laureato’ di San Francisco.
La bibliografia di Lawrence Ferlinghetti comporende tra i tanti titoli :: “Scrivendo sulla strada. Diari di viaggio e di letteratura” (Il Saggiatore, 2018), “Americus” (Interlinea, 2009); “Poesia come arte che insorge” (Giunti, 2009); “Storia dell’aeroplano (e altre poesie scritte dopo l’11 settembre)” (Edizioni L’Obliquo, 2008); “Il lume non spento” (Interlinea, 2008); “Pianti degli animali che muoiono” (Nicolodi, 2005); “Poeta cieco” (Giunti, 2003).