Effetto-Draghi sulla Lega: l’eurodeputato Sofo se ne va e aderisce ai Conservatori di Giorgia Meloni
Non s’annuncia indolore per la Lega di Matteo Salvini l’inatteso endorsement in favore di Mario Draghi. In tal senso, una defezione eccellente è quella dell’eurodeputato Vincenzo Sofo, sentimentalmente legato a Marion Marechal Le Pen. In una lunga lettera a Salvini, Sofo ha spiegato le ragioni del suo abbandono. E ha bollato come involuzione la decisione di sostenere l’esecutivo guidato dall’ex-presidente della Bce. Tutt’altra cosa, ha lasciato capire, era il progetto politico al quale aveva aderito. E che sintetizza come la «svolta nazionale» di Salvini. «Sono entrato nella Lega nel 2009 – scrive Sofo – in quanto unica alternativa al Pdl. E a una deriva centrista che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali».
Sofo: «Deriva neocentrista»
Nella sua lettera d’addio, l’europarlamentare si presenta come «tra i più convinti promotori di un’alleanza con FdI come alternativa al monopolio politico del centrismo». Nell’appoggio a Draghi, Sofo scorge una sorta di mutazione genetica della Lega per mirare «a raccogliere l’eredità del Pdl» più che a «costruire un grande movimento patriottico». Sofo, non nega il presupposto emergenziale a base del governo Draghi. Ma ne intravede i limiti nella concomitante presenza in maggioranza di Zingaretti, Renzi e Di Maio. «Ecco perché – aggiunge – nei prossimi giorni offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni».
Il benvenuto di Fidanza
A strettissimo giro di posta a arriva il saluto di benvenuto del capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr a Strasburgo, Carlo Fidanza. «Il gruppo Ecr accoglierà Sofo con entusiasmo, avendo imparato ad apprezzarne l’azione, la competenza e lo spessore politico e culturale. La sua adesione dimostra come il progetto politico dei Conservatori europei sia trainante ed aggregante. Un progetto – conclude Fidanza – rafforzato in questi giorni dalla posizione di coerenza di FdI sul piano nazionale nel dire “no” a governi innaturali come l’esecutivo Draghi».