Faenza, in un filmato la sagoma del killer? Marito sotto torchio, disse: “Mando uno a farle la festa”
Giallo di Faenza, marito sotto torchio e un’immagine che potrebbe essere quella del killer. Sono le due novità salienti del mistero dai contorni nebulosi su cui l’indagine prova a fare luce. Nelle ultime ore, dunque, è comparso un filmato che potrebbe ritrarre la sagoma del killer. Una telecamera di sorveglianza installata su un’abitazione privata della cittadina in via Testi, nei pressi della casa di Ilenia Fabbri, potrebbe aver ripreso dei movimenti sospetti, in un orario che sarebbe compatibile con l’omicidio della 46enne. Secondo quanto si apprende, infatti, analizzando le immagini ci sarebbe un fotogramma che ha insospettito gli inquirenti. Un’immagine in cui si vedrebbe un’ombra e strani avvistamenti nell’area e in un orario compatibile con il delitto. L’ipotesi degli inquirenti è che Ilenia Fabbri, trovata sgozzata nella sua abitazione di Faenza, nel Ravennate, lo scorso sabato, è che l’omicidio sia avvenuto su commissione. Da giovedì, l’ex marito di Ilenia Fabbri, Claudio Nanni, che lei aveva citato in tribunale per un contenzioso economico, è indagato a piede libero per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota.
Giallo di Faenza, marito sotto torchio: e spunta un’immagine, forse con la sagoma del killer
Ovvero, un presunto sicario che potrebbe aver agito su mandato. Il marito 53enne, difeso dai legali Delia Fornaro e Guido Maffuccini, si è dichiarato estraneo ai fatti. E secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quella mattina era in viaggio verso Milano con la figlia. Un viaggio organizzato, secondo quanto si apprende, solo la sera prima, per ritirare un’auto. Ieri pomeriggio, intanto, la scientifica è tornata sul luogo del delitto per proseguire con l’accertamento tecnico irripetibile iniziato giovedì. Quando, attraverso il luminol, sono state rilevate nuove tracce ematiche che potrebbero appartenere al killer. Un’ipotesi è che ci sia stata una colluttazione tra Ilenia e l’assassino iniziata al piano superiore. E culminata nel vano cucina.
Giallo di Faenza, la donna potrebbe aver ferito il killer durante la colluttazione
Una ricostruzione che adombra il dubbio che la donna potrebbe aver ferito il killer. Dunque, se le tracce ematiche non dovessero appartenere alla vittima, potrebbero condurre gli inquirenti al dna dell’uomo che l’ha uccisa. Tra l’altro, l’amica della figlia di Ilenia, che era ospite a casa della vittima, è stata in grado di fornire agli inquirenti un parziale identikit del killer: alto, con le spalle larghe, mai visto prima. La giovane, inoltre, avrebbe sentito Ilenia Fabbri gridare: «Chi sei? Cosa vuoi?». Il cerchio, nel frattempo, si stringe intorno al marito della vittima. In base a quanto fin qui ricostruito dagli inquirenti, e riferito dall’Adnkronos, in più di un’occasione, almeno un paio, l’ex marito di Ilenia Fabbri, dopo aver incontrato il suo avvocato civilista, in un momento di rabbia avrebbe detto, riferendosi alla ex moglie: se continua così prima o poi «mando qualcuno a farle la festa».
Giallo di Faenza, spunta un testimone che…
Secondo quanto si apprende, a raccontare questo dettaglio agli inquirenti è stato un testimone che si è presentato spontaneamente in commissariato a Faenza subito dopo l’omicidio di Ilenia, trovata sgozzata nella sua abitazione di via Corbara sabato scorso. Una delle persone, dunque, sentite nell’immediatezza del delitto, quando gli inquirenti hanno iniziato a ricostruire i tasselli di quanto avvenuto nell’abitazione della 46enne. Claudio Nanni, ex marito di Ilenia Fabbri, continua comunque a dichiararsi estraneo ai fatti. E a ripetere che al momento del delitto era in auto con la figlia, diretto verso Milano. Ma l’ipotesi degli inquirenti è che il killer abbia agito su commissione.
Quella frase “sospetta” del marito
Contro di lui, spunta però il testimone. Che avrebbe sentito l’ex marito pronunciare quella frase “incriminata” nel periodo del procedimento civilistico tra i due coniugi, che avrebbe visto Nanni in tribunale il 26 febbraio. Lui e Ilenia, in passato, lavoravano insieme nell’autofficina di proprietà. E la donna aveva lamentato mancati compensi per 100.000 euro legati alla sua collaborazione nell’attività di famiglia. Intentandogli una causa dopo il divorzio. Non solo. Prima ancora, Ilenia aveva denunciato l’ex marito per maltrattamenti e le denunce erano state poi archiviate. A corredo di tutto, inoltre, alcuni testimoni avrebbero riferito agli inquirenti che Ilenia aveva “paura” dell’ex marito...