FdI: Draghi dimentica cultura e sport. Il suo governo di ‘alto profilo’ sa di commissariamento
Alto profilo, certo. Ma anche tante lacune programmatiche. Qualche dimenticanza. E il sapore di un esecutivo che punta a terminare a tutti i costi la legislatura ben oltre le emergenze. Deputati e senatori di Fratelli d’Italia fanno le pulci a super Mario nel giorno della fiducia al Senato.
FdI fa le pulci al discorso di Draghi
Fabio Rampelli lo dichiara apertamente. “Non ci accodiamo alle corte dei plauditores del presidente Draghi. La sua presenza scenica e il suo ecumenismo da presidente della Repubblica traccia uno scenario da governo di legislatura. Che fa strame delle più elementari regole. La sua ambizione di restare a lungo deve fare i conti con la democrazia. Che prevede siano i cittadini a scegliere i programmi di governo”.
Rampelli: non ci uniamo ai plauditores
Al vicepresidente della Camera resta la “sgradevole impressione di un commissariamento tecnico. Simile agli illustri precedenti che si sono susseguiti dal 1993. Si fanno e si chiudono crisi di maggioranza. Attraverso personalità fuori dal Parlamento e dalla politica scelte assunte da presente élites illuminate”.
Mollicone: il premier ha dimenticato la cultura
Per Federico Mollicone il premier ha soltanto sfiorato il tema della cultura. Un vero ‘peccato’. “A Draghi non possiamo che fare i nostri complimenti per il proprio alto profilo. Dispiace – dice il parlamentare di Fratelli d’Italia – che la cultura non sia stata il centro delle sue linee programmatiche. Nonostante sia uno dei settori più colpiti dalla pandemia. La riscrittura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rimetta al centro la cultura. Lo spettacolo, l’editoria e l’informazione”. Mollicone si augura che Draghi faccia qualcosa in più di Conte. “In commissione abbiamo già chiesto l’immediata convocazione dei ministri competenti. Avremmo già chiesto anche quella del ministro allo Sport, ma non sappiamo ancora chi sia”.
Barbaro: in Italia lo sport è solo di facciata
E di sport parla Claudio Barbaro. “Nelle intenzioni generali Draghi non affronta minimamente i problemi dello sport. E di quanti lavorano nelle centomila strutture. E nelle migliaia di associazioni che garantiscono, in piena sicurezza a milioni di cittadini italiani, di fare attività fisica”. Un intero mondo – conclude il senatore di FdI – attendeva oggi una linea di indirizzo. “Un’altra delusione dopo quella di un Ministero cancellato con un repentino colpo di spugna. Rimane lo sconforto più totale di un comparto già duramente colpito e messo in ginocchio dalla pandemia. Siamo di fronte a un’ennesima conferma che, per questa nazione, lo sport è di sola facciata”.
Rauti: Draghi non ha il copyright sullo spirito repubblicano
Isabella Rauti, invece, si concentra sulla delusione per un intervento privo di prospettiva politica. “Che ha rafforzato le nostre ragioni del no. E ha aggiunto un’ulteriore delusione a quella della composizione della squadra di governo“. Per la senatrice del partito di Giorgia Meloni Draghi non ha enunciato “linee programmatiche, non è entrato in alcuna questione concreta. Limitandosi a un’elencazione di temi tutti sicuramente importanti ma tutti già noti”.
Rispetto al copyright esibito da Draghi sullo spirito repubblicano, la Rauti osserva che “questo spirito e l’amore per l’Italia contraddistinguono anche l’opposizione. E lo abbiamo sempre dimostrato. Durante la pandemia, votando gli scostamenti di bilancio e offrendo le nostre proposte al governo Conte. Rimaste purtroppo inascoltate. Con questo spirito siamo andati alle consultazioni. Portando sul tavolo dell’allora presidente incaricato Draghi, dossier e proposte. E continueremo a dare il nostro contributo stando all’opposizione. In modo leale e responsabile. Nessuno della maggioranza pensi di avere il copyright dello spirito repubblicano e del patriottismo“.