Fiducia, Ciriani: «L’intervento di Draghi rafforza il nostro “no”. Da FdI opposizione patriottica»
«Dopo l’intervento del presidente Draghi la posizione di Fdi non è cambiata anzi siamo rafforzati nella nostra decisione di non votare la fiducia. Tanti principi generici, tante astrazioni ma poca concretezza, specchio delle difficoltà di una maggioranza tanto contraddittoria. Fratelli d’Italia lo spirito repubblicano lo dimostrerà facendo un’opposizione patriottica, seria e leale, votando quei provvedimenti che ci convincono». Così il capogruppo del partito di Giorgia Meloni al Senato, Luca Ciriani, in sede di dichiarazione di voto a Palazzo Madama. Concetti analoghi l’esponente di FdI aveva espresso poco prima commentando con i giornalisti l’intervento del presidente del Consiglio.
Ciriani: «Noi coerenti con gli elettori»
Ma non sono solo le parole di premier ad aver orientato le scelte di FdI. Il “no” alla fiducia, ha infatti spiegato Ciriani, nasce soprattutto dalla volontà di far seguire alle parole i fatti. E in ogni occasione la destra ha detto che mai avrebbe sommato i propri voti a quelli della sinistra. Un concetto che il capogruppo al Senato ha ribadito con forza. «In campagna elettorale avevamo promesso ai nostri elettori che non ci saremmo alleati né con il Pd né con il M5S. E Fratelli d’Italia – ha sottolineato – fa della coerenza una bandiera, un valore».
«I 5Stelle hanno governato con tutti»
Il tema della coerenza è un vero spartiacque nell’attuale Parlamento. E Ciriani non ha mancato di evidenziarlo, contestando con forza il «bizzarro dibattito» in corso nel Paese. «Chi come i 5Stelle si sono alleati con chiunque in questa legislatura sarebbero una forza politica matura, mentre noi che abbiamo deciso di rispettare gli elettori è considerato vecchio e inadeguato». Ma noi, ha incalzato il capogruppo, «non accettiamo lezioni e siamo fieri della nostra scelta: votare no ad un governo che ha già tradito le attese». In più, ha ricordato, è un esecutivo «che ha fatto della continuità il suo marchio», e «dove la sinistra è azionista della maggioranza».