Giallo di Bolzano, dalle scarpe di Peter al corpo di Laura: la verità nell’Adige, conferme dall’autopsia
Giallo di Bolzano: dal fiume Adige emerge la verità. Le conferme arriveranno dall’autopsia. I prossimi sono giorni cruciali. Sospese per il maltempo, nelle prossime ore riprenderanno il via le ricerche nell’Adige del corpo di Peter Neumair. Nelle settimane scorse le ricerche avevano interessato l’intero tratto da Bolzano a sud di Trento e si erano concentrate, in particolare, sulla diga di Mori, vicino a Rovereto. Il fiume poi, nei giorni scorsi, ha restituito le spoglie della moglie Laura Perselli, ritrovate dai sommozzatori in un tratto del corso d’acqua appena a sud di Egna. Ma anche le scarpe che – a detta del figlio Benno – il padre calzava il giorno della scomparsa. Anzi, è stato proprio il ritrovamento degli scarponcini grigi maschili a dare un forte impulso alle ricerche nell’Adige. Perlustrazioni subacquee che, sabato, hanno consentito di individuare e recuperare il corpo di Laura Perselli in un tratto del fiume. Un’accelerata favorita anche dalla richiesta avanzata dalla procura di ridurre la portata d’acqua. Con il livello dell’Adige abbassato di circa 30 cm sotto l’ordinario, infatti, si è reso possibile trovare il cadavere di Laura Perselli.
Giallo di Bolzano, dall’autopsia le risposte
Il riconoscimento della donna, 68enne ex docente di italiano in pensione, è stato fatto dalla sorella Carla. Ma la conferma è arrivata anche anche dagli indumenti che la vittima indossava nel momento in cui due vigili del fuoco l’hanno trovata, a circa un metro di profondità. I resti della mamma di Benno erano in una piccola ansa, qualche centinaio di metri a nord del ponte di San Floriano, poco distante dall’abitato di Laghetti, nel comune di Egna. Gli abiti che la signora indossava il giorno in cui se ne sono perse le tracce, corrispondono alla descrizione resa perfettamente dal figlio della coppia scomparsa il 4 gennaio agli inquirenti, già all’inizio delle indagini. Ossia: un cappotto color panna in tessuto loden e un paio di stivali di camoscio grigio, ricamati.
Il figlio Benno: i dubbi degli inquirenti su di lui
Un punto nodale dell’inchiesta che ha sollevato i primi dubbi degli investigatori al lavoro sul caso proprio sul figlio 30enne della coppia. Attualmente in custodia cautelare nel carcere di Bolzano, come unico indagato per l’ipotesi di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. Gli inquirenti, infatti, si sono chiesti: come poteva sapere il figlio Benno cosa indossavano i genitori se non li aveva neppure visti uscire di casa nelle ore del fatidico “allontanamento”?
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La reazione di Benno in carcere. La sorella Madè