Il buonista Biden fa arrestare i 3 immigrati sopravvissuti 33 giorni su un’isola

11 Feb 2021 20:27 - di Roberto Frulli

Con gli immigrati honduregni in marcia verso gli Stati Uniti per varcare i confini e cercare ospitalità e accoglienza era stato più che esplicito facendoli avvertire che non era il momento di farsi vedere ma ora il “buonista” Joe Biden ha superato persino Trump che voleva costruire il muro con il Messico.

Il neo-presidente statunitense ha fatto addirittura arrestare dagli agenti dell’Ice, la temuta polizia anti immigrati, i tre naufraghi cubani che, due giorni fa, erano stati salvati dalla Guardia Costiera americana su un’isola deserta delle Bahamas. Dove erano rimasti per 33 giorni nutrendosi solo di noci di cocco dopo essere scappati da Cuba. Neanche Trump era arrivato a tanto.

Dopo essere stati messi in salvo, con i media americani che hanno definito il loro salvataggio a Anguilla Cay un miracolo, i tre cubani, due uomini ed una donna sono stati prelevati nell’ospedale dove erano stati ricoverati a Key West, in Florida, e trasferiti in un centro di detenzione a Pompano Beach, vicino a Fort Lauderdale.

Non è ancora stato comunicato se i tre cubani, che probabilmente stavano cercando di raggiungere la Florida quando la loro imbarcazione è stata rovesciata dalle onde costringendoli a raggiungere a nuoto Anguilla Cay, saranno rimpatriati a Cuba dal buonista Biden.

D’altra parte Biden continua a stupire il suo elettorato preso in contropiede dalle sue ultime mosse in tema di immigrazione, politiche sociali e relazioni con altri Paesi come la Cina o l’Iran vere bestie nere degli Usa.

“Se non ci diamo una mossa, la Cina ci mangerà il nostro pranzo”, ha detto Biden ‘ all’indomani della sua telefonata con Xi Jinping. “La notte scorsa sono stato al telefono per due ore con Xi Jinping“, ha detto parlando  con i giornalisti alla Casa Bianca. Sembra di sentir parlare un Trump qualsiasi.

Quanto all’impeachment, i democratici incaricati di mostrare al Senato le prove necessarie a far condannare Trump hanno raschiato il fondo del barile. Ma i 17 senatori repubblicani necessari per mettere nei guai il tycoon sono solo nei sogni dei democratici: solo 6 repubblicani si sono dichiarati disponibili. E se le cose restano così Trump può brindare alla sconfitta dei suoi nemici. Che oggi hanno terminato le loro contestazioni in Senato.

Domani toccherà ai legali di Trump. Ci sarà da divertirsi.

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