Il sindaco di Rodi Garganico contro Arcuri: «Compro il vaccino russo a mie spese e vaccino tutti»
A Rodi Garganico, comune del Foggiano con 3600 anime, l’idea del sindaco Carmine d’Anelli è l’argomento del giorno. Il vulcanico primo cittadino, eletto in una lista civica nel 2017, è pronto a metterci del suo: “Ho visto in tv l’arrivo del vaccino russo Sputnik V a San Marino – dice all’AdnKronos – e mi si è accesa la lampadina, sono pronto ad investire quanto mi spetterebbe per compensi e missioni da sindaco, soldi che non ho mai incassato”.
La protesta del sindaco d’Anelli: “Sto aspettando delle risposte”
D’Anelli, primo cittadino nel comune del Gargano dal 2002 al 2012, e poi di nuovo con fascia tricolore dal 2017 fa i conti: “Dovrei avere un credito di 300-400 mila euro dall’amministrazione, tra stasera e domani mattina sto vedendo di attivare dei canali personali, per capire cosa posso fare, ci voglio provare”. “Io – sottolinea – ho delle conoscenze da precedenti esperienze di lavoro, di alcuni anni fa, ma non posso dire di più, sto aspettando delle risposte entro domani”.
Sui vaccini la richiesta di imitare il modello San Marino
“Ultima ora! Sui vaccini sto perdendo la pazienza! O chi di dovere si decide ad intervenire tempestivamente o agirò in autarchia! Lo Sputnik V russo è efficace e disponibile sul mercato (Repubblica di San Marino docet). Non è sottoposto a normativa europea e quindi acquistabile”. Questo, letteralmente, il messaggio che aveva postato sul suo profilo Facebook dal sindaco di rodi Garganico, in provincia di foggia, Carmine D’anelli. “Tremila dosi le potrei comprare a “Gratis” – aggiunge – utilizzando le indennità di Sindaco che non ho mai percepito! Ancora qualche giorno e poi deciderò. Ora basta!”.
Il vaccino russo costa la metà del Pfizer
Il vaccino russo Sputnik V è uno dei più efficaci tra i vaccini in circolazione, costa la metà rispetto al Pfizer, non ha necessità di venire conservato a particolari temperature. Inoltre, viene già impiegato in oltre trenta nazioni del mondo. Purtroppo, l’autorizzazione dell’agenzia europea del farmaco tarda incredibilmente ad arrivare. Mentre per i vaccini Usa ed europei si è registrata una corsia preferenziale, per quello voluto fortemente da Putin le ritrosie sono parecchie. La guerra fredda, evidentemente, non è ancora finita.