Il “vaccino di Putin” è sempre più sicuro. Magrini (Aifa): «Sputnik è ottimo, la Ue deve decidere»
Si potrebbe fare. Sputnik è un ottimo preparato. Ma andrà approvato prima dall’Ema, come Unione europea. “Se l’Italia volesse fare una decretazione d’urgenza per saltare questo passaggio sarebbe una scelta politica. Non tecnica”. Parola di Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa. Che dalle colonne del Corriere della Sera fa il punto sulla campagna vaccinale.
Sputnik, per l’Aifa è una scelta politica
“Sulla rivista Lancet sono stati pubblicati risultati molto interessanti”, spiega a proposito del vaccino russo. Cui si è aggiunto il parere positivo di un gruppo dello Spallanzani. Sputnik andrà approvato. E soprattutto validato con una visita ispettiva sulla qualità di produzione dall’Ema. I contatti sono stati avviati. Ma il dossier per la registrazione non è ancora stato consegnato”.
L’Ue ha preso in mano il dossier ma vuole trasparenza sui dati
Magrini sottolinea le criticità sulla trasparenza di accesso ai dati. Le autorità regolatorie inoltre richiedono una documentazione aggiuntiva sa qualità e sicurezza. Solo dopo aver avuto tutte queste prove di affidabilità l’Ue darà il via libera. E così anche noi“. Se l’Italia, povera di dosi, volesse saltare l’Ue potrebbe ricorrere alla decretazione d’urgenza. Dipende dalla politica a livello nazionale, ribadisce il direttore dell’Aifa.
Da maggio l’Italia avrà il doppio delle dosi
“Però – aggiunge – gli italiani non possono essere immunizzati per insufficienza di materia prima”. Poi riassume il quadro. “La consegna del vaccino Johnson & Johnson è attesa ad aprile. Due preparati promettenti anche contro le varianti sono all’esame di Ema. Si tratta di Novavax e Curevac . Che potrebbero essere disponibili da maggio. Già da aprile i vaccini disponibili in Italia saranno in forte aumento. Avremo indicativamente il 50% in più delle dosi . E poi da maggio un raddoppio. La campagna vaccinale avrà una svolta da giugno-luglio. Ccon 400-500 mila somministrazioni. Oggi sono 100mila.
Sputnik e non solo. Dose con richiamo ritardato
La prossima settimana l’Agenzia del farmaco discuterà della proposta della prima dose con richiamo ritardato. “È una strategia possibile. Anche se non ottimale. La scelta finale spetterà al ministro e al governo”. Ma Magrini ha un’idea precisa. “Meglio indossare due scarpe buone che una sola malandata. Ma vi è ampio spazio di discussione. Credo sia meglio dare la doppia dose al numero giusto di persone piuttosto che una sola al doppio di persone”.