M5S in frantumi, la base: «Per Grillo ci vuole l’esorcista». Crimi rinvia il voto su Rousseau
M5S in frantumi e «Grillo da esorcista». Crimi lo stigmatizza con l’ultima disposizione postata sul Blog delle stelle che recita (e intima): «Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati». Il dado è tratto. E ogni minuto che passa crolla un pezzo. Ad ogni nuovo annuncio, si perde un attivista. E ad ogni sua puntuale smentita, l’intera compagine ci rimette in credibilità. L’ultima bufera – nel caos di fronde e defezioni. Adunate alla raccolta sul web, e contrordini ufficializzati sul blog – è esplosa dopo l’intervento di Beppe Grillo. Che è arrivato addirittura a definire “grillino” Mario Draghi. E la domanda sorge spontanea: cosa non si direbbe pur di convincere la base a votare come vuole il padre nobile del Movimento? O meglio: fino a dove si è disposti a spingersi, pur di salvare la poltrona di governo?
M5S in frantumi, la base: Grillo da esorcista. E Crimi ufficializza: rinviato il voto su Rousseau
Un inquietante interrogativo a cui, per il momento, ha replicato Grillo all’ultimo delirio. Il quale, nel disperato tentativo di giustificare l’appoggio indiscriminato all’esecutivo di unità nazionale, è arrivato a “battezzare” il governatore «Uno di noi». Una frase, corroborata da toni e invocazioni entusiastiche, che tradisce disperazione. Quella che attanaglia il Movimento all’ultimo atto. Che dilania e spezza l’asse tra ribelli e allineati a cinque stelle. Non solo. Per limitare il danno d’immagine e aggiungere la beffa destinata ai proseliti dissidenti, Grillo ha poi anche aggiunto di voler però prima del voto sentire il programma di Draghi. Insomma, il comico si rifugia in calcio d’angolo con la richiesta di un rinvio del voto. Una melina, insomma, recepita dall’ala scettica del M5S con sospetto. E stizza. Insomma, una farsa indecorosa. Un epilogo beffardo che segna la tragicomica fine di Rousseau. E, probabilmente, del M5s con “Sansone-Grillo”, e tutti i filistei, travolti dall’inesorabile autogol.
M5S, epilogo tragicomico: la base inferocita esorta Lezzi e Toninelli a “resistere”
Nel frattempo, mentre l’inevitabile si compie, la base è inferocita. Gli attivisti in prima linea digitale, sul Blog delle stelle reclamano la consultazione sul governo Draghi e si accaniscono contro il temporeggiare del fondatore e dei leader al vertice. «Boicottiamo il voto sullo Statuto» – commenta qualcuno online e Libero registra –. «Pretendiamo di votare su Rousseau per dire no a un governo assembrato», ribatte qualcun altro. Mentre dalle retrovie, in molti s’infervorano a suon di punteggiatura: «Rimandano la votazione! Mai più seduti allo stesso tavolo con due Mattei e mai con l’ex cavaliere». Riservando per la resistenza animata da Lezzi, Toninelli e compagni, un laconico «Resistete!».
Il M5s ha rotto le righe: ieri sera l’infuocato V-day su Zoom
Intanto, a proposito di ribelli inferociti e di chiamate all’adunata dissidente, nella serata di ieri, su Zoom si è svolto il fatidico “V-day” dei contrari alla fiducia. In tutto – riporta tra gli altri sempre Libero – circa 700 grillini tra militanti ed eletti. Tra questi diversi parlamentari: Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Alvise Maniero, Andrea Colletti, Mattia Crucioli, Elena Botto, Leda Volpi, Primo Di Nicola, Bianca Laura Granato, Pino Cabras, Jessica Costanzo, Laura Angrisani, Raphael Raduzzi».
«Ho visto Grillo con imbarazzo: credo dovremo chiamare un esorcista!»
Durissime le parole di Marì Muscarà, consigliera M5s in campagna, che al meeting virtuale, da remoto ha tuonato con aulico linguaggio belligerante: «Queste che sento questa sera sono le vere “parole guerriere” del Movimento. Ho visto Grillo con imbarazzo: credo dovremo chiamare un esorcista!». Gli fa eco il senatore Mattia Crucioli che, in un post pubblicato su Facebook intitolato “Requiem per la democrazia diretta“, ha incalzato: «Contrariamente a quanto affermato da Grillo, la partecipazione della Lega al Governo. E la pubblicazione di un programma ben confezionato, risultano irrilevanti ai fini della votazione che era stata indetta per oggi e domani. E che, in conformità allo statuto del M5S e al fondativo principio di democrazia diretta, avrebbe dovuto dettare la linea politica da tenere. La bandiera del MoVimento è stata ammainata e occorrerà ripartire da zero».
E ad “Agorà” Crippa prova a raccogliere i cocci…
Intanto, dallo studio di Agorà su Raitre, il capogruppo 5Stelle alla Camera, Davide Crippa, provando a raccolgiere i cocci, stamattina ha sentenziato: «Sono molto schietto. Ieri le uscite dell’amico Di Battista sono veramente, secondo me, molto premature. Andare a dire no a prescindere rispetto a quelli che sono stati i nostri temi credo che sia un errore che sta facendo nell’anteporre la propria persona a quelli che sono in realtà i percorsi dei temi del M5s». Amen. E così sia.