Meloni: “Non voteremo la fiducia a Draghi. Valuteremo se sarà un no o un’astensione”
“Fratelli d’Italia non voterà la fiducia a Mario Draghi”. Giorgia Meloni a colloquio con Mario Draghi ha ribadito al premier incaricato la sua posizione espressa nelle scorse ore. Il suo discorso è stato chiaro e profondo. Ha detto a Draghi che al Paese “serve un esecutivo coeso e una visione chiara, possibile solo mandando gli italiani al voto”.
“FdI mantiene parola, non cambia idea in base al vento”, sottolinea in conferenza stampa, riferendo del colloquio appena concluso. “Un colloquio franco, cordiale e spero costruttivo”, lo definisce. Con la chiarezza di sempre la leader di FdI ha ribadito: “Abbiamo confermato a Draghi che non gli voteremo la fiducia per una ragione di merito e di metodo. Né per un pregiudizio nei suoi confronti. Ma l’Italia non è una democrazia di serie B…”. Commentando la situazione politica e istituzionale la Meloni non ha potuto non evidenziare ciò che molti fingono di non vedere: “Il Parlamento è balcanizzato, c’è il rischio di un immobilismo nonostante Draghi”. FdI – è il ragionamento- non siederà mai con M5S, Pd e Renzi. In maggioranza ci sarebbero gli stesso che ci hanno portato al disastro”
Meloni: “Spero che Draghi ci ascolti più di Conte”
Ma c’è una considerazione determinante: “Il no a Draghi” non vuol dire disinteresse verso il Paese: “Le nostre proposte non mancheranno“. Anzi, fa notare: “spero che Draghi ci di più ascolto di quanto non abbia fatto Conte”, rimarca. “Per dare una mano non abbiamo bisogno di chiedere ministri e sottosegretari. Se ci saranno provvedimenti utili, li sosterremo come abbiamo fatto in passato, senza chiedere nulla in cambio…”.
Voto contro o astensione? “Valuteremo”
Ai giornalisti che insistono e le chiedono a quale condizione potrebbe votare la fiducia a Draghi, la Meloni non si sottrae: “Se il governo a guida Draghi fosse a tempo, fino a settembre, per poi procedere alle elezioni, “io lo voterei”. Voto contro o astensione?, le chiedono. La Meloni si è naturalmente riservata di avere nei prossimi giorni gli elementi necessari con cui modulare il no alla fiducia o altre ipotesi. A chi le fa notare che la fiducia a Draghi ha scalfito l’unità della coalizione, la leader di FdI ha fatto notare: “Il centrodestra si è diviso altre volte a la coalizione per noi è un valore: perché prima o poi si andrà a votare e insieme possiamo dare una maggioranza a questo Paese. Non mi sento di giudicare” le altre posizioni su Draghi; ”posso non concordare, ma non giudico”.
‘‘Ci sarà un secondo giro di consultazioni con Draghi”, ha confermato Giorgia Meloni al termine dell’incontro con i giornalisti. Specificando che: “Presumo che Draghi non voglia escludere Fdi: l’ appello Mattarella è a tutti”. La presidente di Fdi si era recata alla Camera con i due capigruppo del Parlamento: Luca Ciriani, presidente del senatori e Francesco Lollobrigida, presidente dei deputati. Il colloquio è durato poco più di un’ora. Una speranza, dice chiaro la Meloni: “Non so se Draghi intenda confermare il Recovery Plan di Conte, spero di no”.