Mio Italia: «Ci mancava solo la domenica ecologica». I ristoratori: «Cara Raggi, facci lavorare»
«Non se ne può più. A Roma, da metà gennaio sono stati riattivati i varchi della Ztl. Con grosse ripercussioni sul comparto dell’ospitalità a tavola. Già in estrema sofferenza per le chiusure serali. Non fondate – è bene sottolinearlo – su evidenze scientifiche». Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia torna all’attacco.
Mio Italia alla Raggi: non se ne può più
E critica la scelta della sindaca Raggi di interdire il traffico cittadino (auto e moto) per domenica 14 febbraio. «Adesso anche la domenica ecologica, in coincidenza con San Valentino, fra l’altro. Una iniziativa del tutto inutile, visto che il traffico è già ridotto, e ulteriormente deleteria per bar, ristoranti, pub. Basta con questo accanimento contro i ristoratori».
Il movimento imprese e ospitalità, vista la drammaticità della situazione, chiede alla sindaca della Capitale un «provvedimento concreto e lungimirante volto alla riapertura dei varchi della Ztl, per restituire vita al centro della città». Tra chiusure anticipate alle 18, week end interdetti e zone vietate al traffico nelle grandi città i ristoratori sono allo stremo
I ristoratori sui social: “Mai domi”
«Ora arriva una domenica di sole, la seconda dopo oltre quaranta giorni di chiusura, arriva la scienziata Raggi, sindaco di Roma, e proclama il blocco del traffico dalle 12,30 alle 16,30… Pazzesco, non ce la fanno proprio ad usare la testa. Poi dice perché non saremo, noi di Mio Italia, mai domi”. È uno dei tanti post che si rincorrono sui social.
Mio Italia continua la sua battaglia per la sopravvivenza. Manifestazioni di piazza, cortei, flash mob fin dalle prime settimane di pandemia per denunciare i ritardi del governo Conte sul settore ristorazione. Quello che più di altri ha pagato e sta pagando la politica delle chiusure a intermittenza.
L’ultima iniziativa eclatante del movimento che rappresenta l’intera filiera dell’ospitalità è stata la proclamazione dello sciopero fiscale. “Basta balzelli e tasse finché non ci riaprirete anche la sera”, spiegano dal Mio annunciando la disobbedienza civile.
Bianchini: serve un ministero del Turismo
Negli ultimi giorni Bianchini è sceso in campo auspicando l’istituzione di un ministero per il Turismo. «Si tratta di un settore fondamentale dell’economia italiana e strategico per la ripartenza”, spiega Bianchini. Che vale il 30% del Pil, considerando l’indotto diretto e indiretto. “C’è bisogno di una grande e rinnovata attenzione, con un Ministro che si occupi solo di questo specifico comparto”.
La situazione è drammatica anche per le start up
E ancora: “I sogni di una vita riposti in un ristorante o in un bar non possono essere spazzati via dall’incompetenza di chi ci governa. Questo tema sia una priorità del governo Draghi”, scrive il presidente di Mio Italia sulla sua pagina Facebook. Tra le ‘dimenticanze’ del dimissionario governo Conte anche le start up. “Le imprese che hanno aperto da maggio 2019 a oggi hanno potuto ricevere solamente duemila euro di ristoro. Dopo aver magari investito decine e decine di migliaia di euro per dare il via alla loro attività. La situazione è drammatica. Il nuovo governo dovrà dare risposte celeri e concrete“.