Prato, non riusciva a pagare i debiti: imprenditore si suicida. Fdi: “È la sconfitta di governi indegni”

26 Feb 2021 15:19 - di Prisca Righetti
Prato imprenditore suicida

Non riusciva più a pagare i suoi debiti. Così, nella laboriosa Prato, un imprenditore si suicida. Era il titolare di un’agenzia di viaggi. «È l’ennesima dimostrazione – commenta Fdi attraverso le parole del senatore La Pietra – di governi indegni dei suoi cittadini. Quello di Conte, che non ha messo in campo risorse adeguate. Come di quello di Draghi, ancora fermo alla spartizione di poltrone». Sicuramente, una tragedia frutto della disperazione. Un imprenditore 68enne non ce la fa più a pagare i debiti. Strangolato dalla crisi. Oppresso dalla preoccupazione di mancate risposte ai bisogni e alle difficoltà lamentate dal settore. E alla fine di un lungo calvario, prima di morire l’uomo lascia un biglietto ai suoi cari e si toglie la vita. Un dramma, quello che arriva da Carmignano (Prato), che vede l’ennesima vittima della crisi economica seguita all’emergenza sanitaria, nel titolare di un’agenzia di viaggi che ieri all’apice del tormento. Dell’angoscia. E della disperazione, ha lasciato due righe di richiesta di perdono ai suoi cari e l’ha fatta finita. Il biglietto è stato ritrovato dai carabinieri che indagano sul caso, all’interno dell’agenzia viaggi, in cui l’uomo si è tolto la vita. Dopo 25 anni di attività stroncati dal Covid. Anche se, gli inquirenti al lavoro sull’indagine, investigano anche su altre possibili cause all’origine del gesto estremo.

Suicida un imprenditore di Prato: non riusciva più a pagare i debiti

«Abbiamo appreso con sconcerto e grande tristezza la notizia del suicidio del titolare dell’agenzia di viaggio di Seano. Desideriamo esprimere la solidarietà dell’associazione Confesercenti di Prato alla famiglia. Si tratta di un gesto estremo che ci rattrista. E che impone una riflessione alle Istituzioni». Ad affermarlo senza se e senza ma. Senza allocutorie perifrasi diplomatiche, Simone Gori: presidente Assoviaggi Confesercenti Prato. Che, a seguito del suicidio del commerciante, ha poi anche aggiunto: «Abbiamo più volte lanciato l’allarme su come il terziario sia allo stremo, ma i nostri appelli sono stati inascoltati. D’altra parte basta fare un giro per il nostro territorio e vedere sempre più saracinesche abbassate. Siamo nel mezzo di una crisi che non risparmia quasi nessuno. E che non accenna ad esaurirsi. Si tratta dell’ennesimo atto di tristezza e disperazione. Tristezza e disperazione che purtroppo è comune a molti imprenditori del commercio nella nostra provincia. Uno stato di tristezza devastante da cui si sente di non avere scampo»…

Fdi: «È la sconfitta di un governo indegno dei suoi cittadini»

Del resto, che accadimenti tragici di tale entità siano l’estrema dimostrazione di un di smarrimento. Di disperazione e di totale perdita di speranza nel futuro che lasciano senza parole. E che, purtroppo, rimarcano un senso di abbandono di cui ormai molti settori professionali si sentono vittime. Nei casi più drammatici: senza via di scampo. «Il suicidio di un lavoratore sopraffatto dalle difficoltà economiche è la sconfitta di un Governo che non ha saputo e non sa dare tutele», ha dichiarato allora il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, alla notizia del suicidio del commerciante di Carmignano nella sua azienda. «È la sconfitta di un Governo – incalza l’esponente di Fdi – che non è degno dei suoi cittadini». Un commento duro e amaro, quello del sentore La Pietra, che nel sottolineare la tragedia possibilmente all’origine del gesto estremo, si stringe in un ideale abbraccio a Stefano e ai suoi cari. Quell’abbraccio di cui l’imprenditore suicida avrebbe avuto bisogno da parte delle istituzioni, ma che non c’è stato.

«Il governo Conte non ha messo in campo risorse adeguate. Quello di Draghi è fermo alla spartizione di poltrone»

«Ad un anno dall’inizio della pandemia – rimarca non a caso sempre La Pietra – non si vedono sbocchi di nessun tipo per le categorie più colpite dalle misure adottate per contrastare la diffusione del Covid. I ristori promessi sono spesso rimasti intenti e quando, per qualcuno, si sono concretizzati hanno dimostrato di essere aiuti del tutto insufficienti e inadeguati per fronteggiare una situazione di crisi come questa – continua il senatore di Fdi –. Il Governo guidato da Conte non è stato in grado di mettere in campo provvedimenti misurati alle reali esigenze del Paese. Mentre il Governo Draghi è ancora fermo alla spartizione delle poltrone. Fuori dai palazzi c’è un’Italia da rimettere in piedi: ai cittadini è stato negato il sacrosanto diritto di scegliere con il voto da chi farsi governare. Non venga negato anche il diritto alla dignità», è l’amara conclusione di La Pietra nel dare il triste addio a un imprenditore che non c’è più. Poi le parole si esauriscono di fronte alla tragedia di una vita spezzata. Come le parole di Stefano, che non ha voluto più voluto o saputo parlare per esprimere la propria sofferenza...

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