Renzi rovescia il tavolo. Crimi non cede sui nomi di Arcuri e Azzolina. Per ora salta il Conte ter
“Prendiamo atto del niet ex-colleghi maggioranza”. La rottura del tavolo delle trattative per il leader di Italia Viva Matteo Renzi arriva con messaggi inequivocabili sulla chat con i parlamentari del suo partito. “Crimi ha detto che non intendono cedere su nessuno a cominciare da Bonafede e Azzolina. Domenico Arcuri e Mimmo Parisi non si toccano- prosegue il suo “telegramma” inviato ai parlamentari del suo partito. Le distanze sono abissali. “Possono sostituire la Catalfo solo se non ci va la Bellanova. E per vicepremier al momento è in ballo Fraccaro con Orlando”. Così Matteo Renzi sintetizza i punti della rottura, dando conto dei veti incrociati che sono emersi al tavolo delle trattative con i membri della ormai ex maggioranza.
Renzi: Scontro altissimo sui contenuti
Renzi torna sul “giallo” del verbale. “La barzelletta che non si chiude sul verbale è, appunto, una barzelletta. Qui lo scontro è altissimo sui contenuti: dal Mes alle infrastrutture, dalla giustizia alla Torino -Lione. E ovviamente sui nomi”. Così Matteo Renzi in chat con i parlamentari di Italia Viva ufficializza la rottura del tavolo delle trattative. “Ringraziamo Fico e ci affidiamo alla saggezza di Mattarella”, ha concluso. Il Conte-Ter è di fatto saltato oggi. Intanto il presidente della Camera Roberto Fico ha lasciato, a passo svelto, la sala della lupa. Per dirigersi al Colle.
Via Azzolina, Bonafede, Arcuri: il M5S non cede
Secondo quanto si apprende, il nodo fondamentale che non è stato risolto è stato relativo all’avvicendamento di Lucia Azzolina ed Alfonso Bonafede. Matteo Renzi e Italia Viva avrebbero posto come condizione la loro testa per dar vita a una nuova maggioranza. Ma non c’è stato niente da fare, il M5s non ha ceduto sui due ministri più contestati e rivelatisi inadeguati. Non solo. Fonti IV riferiscono che a Bonafede e Azzolina si aggiunge Domenico Arcuri, il super-commissario che Renzi vuole togliere di mezzo.
Crimi piagnucola, dicendo che Renzi “ha fatto ostruzione sui nomi. Iv voleva poltrone e sindacava sui nomi altrui”. Rivendica gli “sforzi e i passi avanti dei cinquestelle”. Ma di questi, francamente non c’è traccia. Sarebbe una benedizione se il Conte ter finisse qui la sua storia ingloriosa. Senza neanche iniziare.