Rotondi alla renziana De Cesaris: «L’unica leadership femminile prodotta da Draghi sarà la Meloni»
Leadership rosa e sinistra. Al grido ‘più donne al governo’ della renziana Ada De Cesaris, ex vicesindaco di Milano, risponde senza mezzi termini Gianfranco Rotondi. Che nella scambio di tweet cita Giorgia Meloni.
Scambio di tweet tra la renziana De Cesaris e Rotondi
La De Cesaris, uno dei personaggi politici milanesi più amati e odiati, mette nero su bianco la speranza che il prossimo governo apra spazi alle donne. “Mi auguro”, dice aspettando che super Mario scopra le carte sulla squadra che lo accompagnerà a Palazzo Chigi. E conclude il cinguettìo con @matteorenzigrazie!
“Spero che Draghi apra alle donne”
Da testimonial del progetto Italia Viva in Lombardia, l’ex vicesindaco fa il tifo per l’ex numero uno della Bce. Un ‘capolavoro’ di Renzi che, dall’alto del suo tre per cento virtuale ha fatto scacco matto al povero Conte.
Rotondi: l’unica leader donna è Meloni
Rotondi prende al volo l’auspicio per tagliare corto. “La sola leadership femminile sicuramente prodotta da questo governo sarà la Giorgia Meloni“. Non se la prenda a male la sinistra, ma è così. La leader di Fratelli d’Italia è da tempo l’unica protagonista femminile nel panorama politico italiano. Un dato riconosciuto trasversalmente.
La leader di FdI sbaraglia la sinistra
L’ex ministro della Gioventù può contare su una popolarità crescente ed è in cima alla classifica dei leader più amati. Una posizione rafforzata in queste ore dalla posizione chiara assunta nei confronti del governo Draghi. La linea del no senza se e senza ma conferma una linea di coerenza che viene da lontano, evidentemente percepita dall’opinione pubblica. “Non cambio idea – ha ripetuto fino alla noia la Meloni – ho detto mai con le sinistre al governo. E lo confermo”.
La sinistra parla, la destra fa i fatti
Una donna con gli attributi, si direbbe con un linguaggio maschilista. Una donna che rappresenta una beffa vivente per la sinistra. La sinistra della par condicio di genere, delle quote rosa, quella che detiene per autoproclamazione il patrimonio storico delle battaglie femministe per i diritti civili. Ma che non annovera tra le sue file personaggi femminili del calibro di un leader. Bisogna risalire forse a Nilde Iotti per incontrare una donna ai vertici della piramide politica. Pd e Italia Viva candidano le donne, ma le snobbano. Le invocano, ma non le valorizzano. A destra, invece, succede il contrario. La narrazione pigra che vorrebbe la destra misogina, maschilista e retrograda è smentita. Dai fatti.