Sant’Antonio tatuato e con la siringa del vaccino. I simboli del Covid in un murale a Padova

23 Feb 2021 9:02 - di Mia Fenice
Statua di Sant'Antonio

A Padova è comparso un murale di Sant’Antonio dal titolo “Ci vorrebbe un miracolo”. Il santo tiene in braccio Gesù Bambino, ha una mano tatuata e il dito medio teso. Nell’altra mano impugna una siringa enorme  di vaccino con la scritta Pfizer, anziché il tradizionale giglio. Anche Gesù ha un tatuaggio sul petto con la scritta Carpe diem. Il murale è comparso sui muri del parcheggio nel quartiere Arcella.

Sant’Antonio tatuato ai tempi della pandemia

L’autore, lo street art veneto Evyrein,  ha voluto utilizzare uno dei simboli più importanti di Padova, Sant’Antonio, ambientandolo ai tempi della pandemia. Sulla pagina Facebook nel pubblicare la foto ha scritto in inglese “Saint Anthony, it would take a miracle!!». Come riporta il Mattino di Padova, il rettore della basilica di Sant’ Antonio, padre Oliviero Svanera, ha approvato il murale. «Lo interpreto come un modo per raccordare fede e scienza», ha detto il rettore, «attraverso l’utilizzo di elementi che fanno parte del patrimonio culturale dei cittadini padovani. Lo spirito dissacrante e ironico, tipico della street art, è solo il mezzo scelto per veicolare un buon messaggio: quello di continuare a combattere uniti contro il virus».

Il writer Evyrein

L’autore, il writer Evyrein, ha dovuto precisare che il dito medio è rivolto al Covid. E sul sito dell’Ansa si legge, uno stimolo per le persone,  «a credere che un miracolo, una magia o qualsiasi cosa possa ancora succedere per vincere la battaglia al Covid 19». Il murale è stato però vandalizzato solo dopo poche ore.  E come riporta sempre il sito dell’Ansa il writen ha commentato: «Il quesito rimane lo stesso. Nella Street Art questo vandalizzare fa parte dei giochi, eppure ci sono esperienze oltreoceano, come in Illinois a Chicago, dove invece nasce un database online su tutta la street art. Un registro consultabile online che ha come scopo quello di raccogliere e documentare murali e graffiti realizzati sulle pareti pubbliche e private di Chicago. Anche Google non è da meno e sostiene la street art. I punti di vista sono divergenti e questo è l’obiettivo primo di tutte le opere d’arte, far riflettere e pensare. Discutere civilmente ed evolvere per il bene delle nostre comunità».

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