Sfide mortali su Tik Tok, sequestrato l’account di una donna siciliana. L’accusa: istigazione al suicidio
La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha eseguito il sequestro preventivo, mediante oscuramento, del profilo Tik Tok di una influencer quarantottenne della provincia di Siracusa indagata con l’accusa di istigare al suicidio per la pubblicazione di centinaia di video con sfide ritenute “estremamente pericolose” e tali da poter essere emulate da circa 650mila followers minorenni (in totale erano 731mila i suoi seguaci). Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, a seguito della richiesta inoltrata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio della Procura della Repubblica di Firenze, diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo.
In particolare nell’ambito dell’attività di monitoraggio della rete internet, gli uomini del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze avevano individuato sul social network un link riconducibile al profilo della influencer siciliana, nel quale veniva visualizzato un video ritraente una sfida tra la donna e un uomo, in cui entrambi si avvolgevano totalmente il volto, compresi narici e bocca, con il nastro adesivo trasparente, in modo tale da non poter respirare.
I video pericolosi pubblicati su Tik Tok
Il video, “estremamente pericoloso in quanto visibile a tutti gli utenti senza restrizioni, potendo costituire oggetto di emulazione da parte di minorenni, come purtroppo accaduto nei recenti fatti di cronaca con sfide analoghe”, è stato immediatamente segnalato dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e prontamente rimosso dalla piattaforma.
Tuttavia nell’ambito della stessa attività di monitoraggio si accertava che l’influencer nel tempo aveva pubblicato anche altri numerosi ‘video sfide’ dello stesso tenore come ad esempio aspirare la panna montata con la cannuccia attraverso le narici, avvolgersi il viso con il domopak chiudendo le vie respiratorie, lanciare dall’alto oggetti pesanti sulle proprie parti del corpo, che le avevano permesso di ottenere popolarità e l’attenzione di ben 731.000 followers di diverse età.
La visione dei video e la loro condivisione è stata considerata “estremamente pericolosa per l’incolumità degli utenti, soprattutto minorenni, che avrebbero potuto accettare ‘la sfida’ emulando” l’influencer. Da qui la decisione dei pm titolari delle indagini di emettere a suo carico un provvedimento di perquisizione, anche informatica, e sequestro degli account social, eseguito il 27 gennaio scorso dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania.
L’intervista della influencer di Siracusa
Tuttavia i contenuti del profilo erano rimasti visibili on line da tutti i followers e a tutti gli utenti della rete, essendo un profilo pubblico. Infatti l’attività di sequestro eseguita aveva inibito all’indagata solo la possibilità di pubblicare nuovi video o post.
Pertanto alla luce del fatto che la stessa influencer in un’intervista rilasciata ad un’emittente televisiva locale affermava che i suoi followers erano nella maggioranza bambini (un caso di suicidio in Sicilia si era verificato qualche settimana fa a Palermo, foto in alto della bambina, ma al momento senza alcun collegamento con la donna), circa 650.000, e che, secondo gli inquirenti, le sue pubblicazioni “sono idonee, seppur in via oggettiva ed astratta, a costituire incitamento al delitto o al suicidio (tenuto conto della sensibilità e impressionabilità dei ragazzi e della loro maturità psichica e morale, laddove la condotta è rappresentata attraverso un duetto tra due persone in competizione tra loro)”, i pm titolari delle indagini hanno richiesto e ottenuto dal gip il provvedimento di sequestro preventivo, mediante oscuramento, del profilo Tik Tok oggetto d’indagine.