Sottosegretari, la crisi 5Stelle blocca le nomine: più che Draghi, ci vorrebbe Mandrake
Più di Draghi, ci vorrebbe Mandrake. Il timore, infatti, è che neppure un premier all’altezza come l’attuale riuscirà in breve tempo a trovare la quadra sulle nomine dei sottosegretari. A cominciare dai tempi. Gli ottimisti davano per pronta la squadra già in questo fine settimane. Ma sono stati subito smentiti dai partiti che hanno preso tempo fino a lunedì, con possibilità di ulteriore slittamento. Un tirare a campare che stride fortemente con il drammatico appello di Mattarella a fare presto e a convergere su un nome esterno alle liturgie di Palazzo. Salvo poi ritrovarsi ad annaspare tra veti, proroghe, sospensioni, e quindi tra quelle stesse liturgie evidentemente rientrate dalla finestra.
L’esodo dei grillini complica i conteggi
A frenare la corsa alle nomine – e non è una novità – sarebbero i tormenti dei 5Stelle. Se per formare il governo, Draghi ha dovuto attendere il responso della piattaforma Rousseau, per completarne ora la squadra deve aspettare la fine del controesodo pentastellato. Solo quando ne sarà chiara la consistenza numerica dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, sarà possibile effettuare la distribuzione delle poltrone all’interno della maggioranza. Alla luce degli abbandoni grillini registrati negli ultimi giorni, il borsino dei sottosegretari prevede 11 posti (erano 13 e ne pretenderebbero 14) al M5S, 8 (invece di 7) a Lega e Pd, 7 a Forza Italia e uno a testa per Leu, Maie, Più Europa, centristi, Autonomie. Italia Viva potrebbe averne due.
I nuovi sottosegretari (forse) lunedì
L’impasse comunque c’è e nella maggioranza non ne fanno mistero. «Siamo bloccati alla fase uno, quella di risoluzione dei problemi interni. Servirà ancora qualche giorno per passare alla fase due, quella del confronto con Draghi». Praticamente stanno all’anno zero, come se fuori non imperversasse la pandemia con i suoi catastrofici effetti sulla vita delle persone nonché sulle economie di lavoratori, famiglie e imprese. Davvero non si vede come questa esasperante lentezza nel comporre la squadra dei sottosegretari si concili con il clima del Paese. Apposta ci vorrebbe Mandrake.