Sport, Barbaro: «Perdite per un miliardo al mese, questo mondo non può più aspettare»
Oltre 200 giorni di chiusura solo nella seconda ondata, perdite per un miliardo al mese e una situazione di incertezza della quale non si viene a capo. Fratelli d’Italia fa proprio l’appello del mondo dello sport perché finalmente siano sbloccati i ristori e sia fatta chiarezza sui nuovi protocolli.
Lo spettro dei nuovi protocolli
«Stiamo vivendo giornate molto confuse che non fanno bene al mondo dello sport», ha chiarito il senatore di FdI, Claudio Barbaro, presidente dell’ente di promozione sportiva Asi, Associazioni Sportive e Sociali, che conta oltre un milione di tesserati e migliaia di associazioni sportive su tutto il territorio nazionale. «Si parla di nuovi protocolli ancor più stringenti per palestre e piscine, di divieti all’uso delle docce e lezioni individuali, che rendono economicamente insostenibile, per le strutture, una qualsiasi riapertura», ha spiegato Barbaro.
Barbaro: «FdI raccoglie l’appello del mondo dello sport»
FdI quindi raccoglie «l’appello del mondo dello sport che, al momento, è in attesa di sapere chi sarà l’interlocutore presso il Ministero competente. Il quale, oltre a chiarire e definire quali saranno i protocolli ufficiali – ha ricordato il senatore – dovrà rapidamente sbloccare i Ristori per i 100mila sodalizi sportivi, soprattutto per i ricavi istituzionali. E dare risposte ai collaboratori che attendono di sapere quale sarà la loro sorte».
Per lo sport numeri drammatici
I numeri sono drammatici. «Questo secondo lockdown sportivo – ha sottolineato il parlamentare di FdI – ha già superato i 200 giorni che si aggiungono ai 3 mesi del precedente. Oltre un miliardo di euro in fumo ogni mese di chiusura, stando ai dati del Global Wellness Institute. Ma la preoccupazione più grande è per le gravi ricadute e l’onda lunga di perdite che si estenderà anche dopo la riapertura. Abbiamo già registrato cali economici fino all’80%. Ma il dato più allarmante – ha concluso Barbaro – è la drastica diminuzione di utenti nei club dove 2 clienti su 3 non sono rientrati».