Tutti pazzi per la missione su Marte, ma nessuno dice che Perseverance porta la firma di Trump
L’enfasi mondiale all’atterraggio del rover Perseverance su Marte ha avuto un corollario politico sottovalutato. Tutti hanno dato risalto alle parole del presidente Joe Biden, che ha salutato lo “storico atterraggio” del rover con parole enfatiche. “Congratulazioni alla Nasa per questo che è un grande risultato del potere della scienza e dell’ingegnosità americana”, ha commentato il presidente insediato da poche settimane.
Nessuno, però, ha riconosciuto che dietro Persy, come chiamano la sonda gli ingegneri Nasa, c’è la firma ingombrante di Donald Trump. Infatti, il presidente repubblicano lo aveva ricordato. “Quando sono arrivato alla Casa Bianca, ho trovato la Nasa morta e sepolta”. E ancora: “Molto presto andrete su Marte”. Lo aveva promesso agli uomini dell’agenzia governativa, precisando: “Con la Clinton sareste rimasti a terra”. Non a caso, dal 2017 l’amministrazione Trump aveva aumentato notevolmente le risorse per le missioni nello spazio.
Trump alla Nasa dopo l’elezione: “Con la Clinton sareste rimasti tutti a terra”
E se qualcuno obietta, ci sono i numeri a zittirlo. Il presidente Trump ha fatt0 di tutto per aumentare il budget della Nasa durante i suoi anni in carica. Nel febbraio 2020, ad esempio, la Casa Bianca ha stanziato nel budget federale 25,2 miliardi di dollari alla NASA. Un aumento addirittura del 12% rispetto ai finanziamenti dell’agenzia per l’anno precedente. Senza dimenticare che il presidente Usa ha creato perfino la US Space Force, le forze spaziali americne. Un’iniziativa considerata “visionaria” per alcuni osservatori, ma emblematica di quanto l’amministrazione repubblicana abbia avuto a cuore le missioni spaziali. Mentre, infatti, gli Stati Uniti avevano già l’Air Force Space Command, che è integrato nell’aeronautica statunitense, la Space Force è stata ufficialmente istituita a dicembre 2019.
Il capo della Nasa ha lasciato dopo l’elezione di Biden
Alla Nasa, questo lo sanno bene. Non a caso, lo scorso 9 novembre, l’uomo di punta della Nasa Jim Bridenstine aveva annunciato in un’intervista ad Aviation Week l’intenzione di rinunciare al suo ruolo di vertice con l’arrivo dei dem alla Casa Bianca. Bridenstine, nominato a capo dell’agenzia spaziale americana nel settembre 2017 proprio da Trump, aveva motivato la scelta con la necessità per la Nasa di avere un capo in maggiore sintonia con la nuova amministrazione. Un modo indiretto per ribadire la sua fedeltà ai Repubblicani.
La sonda Perseverance ha percorso quasi 4 milioni di chilometri
La sonda ha percorso quasi 3,9 milioni di chilometri in poco più sette mesi ed è stata la terza a raggiungere Marte nell’arco di dieci giorni, dopo la missione Hope degli Emirati Arabi e la Tianwen-1 della Cina. Delle tre missioni è stata però la prima a rilasciare un rover sul suolo marziano, considerando che l’altra missione programmata per farlo, la Tianwen-1, lo farà solo in maggio.
Per due anni il rover setaccerà il suolo per raccogliere i primi campioni destinati a essere portati sulla Terra. La missione Mars 2020 segna infatti l’avvio del programma Mars Sample Return (Msr), di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l’Italia contribuisce con la sua agenzia spaziale, l’Asi, e con l’industria, con il gruppo Leonardo. I campioni raccolti da Perseverance saranno inseriti in contenitori e depositati in luoghi precisi; il recupero è affidato alla missione prevista nel 2026 e nel 2031 un’altra missione dovrà portarli a Terra.
Touchdown confirmed. The #CountdownToMars is complete, but the mission is just beginning. pic.twitter.com/UvOyXQhhN9
— NASA (@NASA) February 18, 2021