Ursula von der Leyen mette i bastoni tra le ruote al vaccino Sputnik. No ad acquisti fuori dall’Ue
Ursula von der Leyen mette i bastoni tra le ruote al vaccino russo anti-Covid Sputnik. La presidente della Commissione Europea in video conferenza stampa a Bruxelles afferma che finora l’Ema non ha ricevuto “alcuna richiesta di autorizzazione” alla commercializzazione del vaccino russo. Se arrivasse una richiesta, dovrebbero essere forniti all’Ema «tutti i dati completi e dovrebbe passare tutto il processo di esame» previsto per i vaccini. E, visto che non viene prodotto nell’Ue, «dovrebbe esserci un processo di ispezione negli stabilimenti produttivi».
Ursula von der Leyen sul vaccino russo
«In generale – nota – devo dire che mi domando ancora perché la Russia offra, in teoria, milioni di dosi di vaccino, senza aver fatto progressi sufficienti nel vaccinare la popolazione russa». E poi un’altra posizione che limita l’azione di quanti vogliono procedere agli acquisti autonomamente. La sua posizione è chiara se la Commissione Europea non avesse ordinato per conto dei 27 Stati membri i vaccini anti-Covid, alcuni Paesi europei sarebbero rimasti “a mani vuote”, mentre altri avrebbero ottenuto i vaccini. Ergo, «sarebbe stata la fine dell’Unione Europea» e anche «del mercato unico».
«Zero garanzia sui vaccini extra Ue»
«C’è zero garanzia» sui vaccini che vengono offerti al di fuori del quadro di acquisto europeo. «È estremamente rischioso, non sai che percorso ha fatto, se la catena del freddo è stata rispettata, se compri sul mercato nero ti prendi il rischio che potrebbe essere una sostanza diversa. C’è un rischio enorme a non seguire il quadro» europeo di distribuzione.
Ursula von der Leyen: «Lanciamo Hera Incubator»
Per la Commissione Europea «la priorità è assicurare che tutti gli europei abbiano accesso a vaccini sicuri ed efficaci contro la Covid-19. Nello stesso tempo, stanno emergendo velocemente nuove varianti del virus e dobbiamo adattare la nostra risposta più rapidamente. Per anticiparle, lanciamo oggi l’Hera Incubator». Si tratta di un programma di ricerca comune contro le mutazioni Covid.
Secondo contratto con Moderna
Durante la conferenza stampa Ursula von der Leyen annuncia anche che la Commissione Europea ha autorizzato «un secondo contratto con Moderna, per 300 milioni di dosi aggiuntive di vaccino» contro Covid-19. Si tratta, spiega la Commissione, di 150 milioni di dosi nel 2021, più l’opzione di acquistarne altri 150 milioni nel 2022, per conto di tutti gli Stati membri.