Vaccini, Pfizer fornirà 75 milioni di dosi alla Ue. E all’Italia? Il Cts: ancora troppi problemi operativi
Vaccini. Qualcosa si muove. La Pfizer fornirà all’Unione europea fino a ulteriori 75 milioni di dosi del suo vaccino. Sviluppato insieme alla Biontech nel secondo trimestre di quest’anno. La notizia, resa nota dalla Biontech, è stata confermata dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Stiamo lavorando con le case farmaceutiche per assicurare che i vaccini arrivino agli europei. BionTech-Pfizer consegnerà 75 mln di dosi aggiuntive”, ha annunciato via social.
Pfizer, Von der Leyen: 75 milioni di dosi in arrivo
Di queste dosi, però, non è dato sapere quante ne arriveranno in Italia. Che come gli altri paesi Ue ha dovuto subire i ritardi di Pfizer nella consegna programmata. Sappiamo che crescono le polemiche sulla gestione di Arcuri sule dosi acquistate .
Intanto il professor Walter Ricciardi in un’intervista al Messaggero fa il punto dello sforzo organizzativo. “Dovremo vaccinare centinaia di migliaia di persone nei palasport. Negli studi di medicina generale. Avremo bisogno di una organizzazione di tipo militare”, dice il consulente del ministro Speranza, “che ancora non c’è. Non può essere considerata ordinaria amministrazione”.
Ema: in arrivo 5 vaccini in totale
L’Ema, agenzia europea del farmaco, assicura che prima di Pasqua potremmo avere cinque vaccini in totale. “Due sono quelli già arrivati, poi abbiamo AstraZeneca e sono stati presentati da parte di Johnson & Johnson i dati del suo vaccino efficace dopo una dose. Poi c’è Novavax che è particolarmente avanti”. Lo ha sottolineato Armando Genazzani, rappresentante italiano di Ema, ospite di SkyTg24.
“I vaccini contro il Covid sono stati immaginati per il virus senza varianti. C’è un riconoscimento degli anticorpi che si vengono a creare con l’immunizzazione leggermente inferiore per queste varianti. Ma rimangono efficaci”, ha spiegato. “Certamente adesso con entrambe queste tecnologie che sono state sviluppate, sia quella a mRna che quella con adenovirus, le aziende sono in grado di correggere in corsa i vaccini. Per renderli efficace anche contro le varianti. Per un po’ di tempo dovremmo rincorrere il virus”.
Cts: non ci sono indicazioni univoche per le Regioni
“Io come anche il Cts non abbiamo avuto accesso alle informazioni, secretate. Legate agli accordi e ai contratti sui vaccini, che il nostro Paese ha assunto in un contesto europeo. Co-finanziando le ricerche sul vaccino. In questo periodo, abbiamo avuto la possibilità di centralizzare la somministrazione del vaccino negli ospedali. Anche perché era centrale mantenere la catena del freddo per il farmaco di Pfizer nello specifico. Godendo quindi di un certo vantaggio. E di una possibilità di controllo e localizzazione sufficientemente protetta”. Parola di Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, intervenuto alla video conferenza promossa dalla Cgil.
“Oggi molte Regioni vaccineranno gli over 80, parliamo di 4 milioni di persone. Ci sono impostazioni su questa fase lasciate alle Regioni. Che va bene. Ma anche qui non ho visto un’indicazione univoca per tutte su come raggiungere il paziente. O come consentirgli di prenotarlo. Se non hai il computer – dice Miozzo – come fai ad iscriverti al portale per prenotare il vaccino? Sono per ora piccoli problemi ma che diventeranno grandi problemi se non verranno risolti fin dall’inizio”.