Vaccini, Rampelli: «Lo stop alle Primule non basta. Draghi non tentenni: Arcuri va cacciato»
«Draghi non tentenni e dia un segnale di vera discontinuità per dare fiducia e credibilità ai cittadini», rimuovendo Arcuri. Dopo lo stop alle “Primule”, Fabio Rampelli chiede al nuovo presidente del Consiglio di essere consequenziale e di «revocare l’incarico» al super commissario. «È lui – ha ricordato il vicepresidente della Camera – l’ideatore di una serie di iniziative che hanno gettato discredito sulla gestione della pandemia e dilapidato ingenti risorse pubbliche».
Lo stop alle Primule non basta
Dunque, l’esponente di FdI ha sottolineato che per marcare il cambio di passo non basta la revoca «della campagna faraonica ideata dal duetto Arcuri-Boeri». Perché «le Primule sono state solo un esempio al quale si accompagnano scandali quali i banchi a rotelle e le mascherine». Insomma, sono il tassello di un mosaico ben più ampio e disastroso. Rampelli ha ricordato, per esempio, «le recenti notizie relative all’indagine della Procura di Roma, circa l’affidamento complessivo di 1,25 miliardi fatto da Arcuri a 3 consorzi cinesi per l’acquisto di 800 milioni di mascherine attraverso l’intermediazione di alcune imprese italiane». Vicende che «oltre a gettare ombre, confermano l’incapacità di Arcuri».
Rampelli: «Draghi non tentenni, rimuova Arcuri»
«La ripartenza dell’Italia – ha quindi avvertito il vicepresidente della Camera – passa innanzitutto dalla realizzazione del piano vaccinale, come detto anche ieri dal presidente del Consiglio. Bene, allora Draghi non tentenni e dia un segnale di vera discontinuità per dare fiducia e – ha concluso Rampelli – credibilità ai cittadini».