Zaia non deve comprarsi i vaccini: lo sentenzia il Pd. La replica: la mia colpa? Voglio salvare vite
Luca Zaia e i vaccini: vuole comprarseli da solo? Sbagliato. La sua è una fuga in avanti. A frenare è naturalmente il solito Pd, in particolare con le consigliere regionali Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, che bacchettano il governatore veneto per i suoi propositi contrari al “piano Ue”.
Vaccini, le accuse del Pd a Zaia
Bigon e Zottis accusano Zaia di «alimentare una guerra tra Regioni, magari giocando al rialzo sul prezzo delle dosi». Il presidente leghista ha definito «allucinanti» le polemiche. Alla vicenda Libero dedica oggi il suo titolo di apertura, riportando il disappunto di Zaia. «Siamo senza vaccini», ha dichiarato, «abbiamo anziani disperati che ci stanno telefonando. Adesso siamo perfino colpevoli di voler salvare la nostra gente: io non ho parole».
Vaccini, le offerte che Zaia sta vagliando
“Al momento – scrive Libero – pur essendo arrivate proposte sia dalla Cina (Sinopharm) che dalla Russia (Sputnik V) che dagli Stati Uniti (Johnson&Johnson), la Regione sta trattando solo vaccini già approvati dall’Agenzia europea per i medicinali, immediatamente somministrabili. «Se oggi non ci sono dosi, è mio dovere cercare di recuperarle», ha sottolineato Zaia. «Abbiamo solo un obiettivo: mettere in sicurezza la popolazione. Sono arrabbiato: come si fa a parlare di “fuga in avanti”? Il nostro», ha continuato, «è un atto dovuto. C’è un tema etico ma anche giuridico: non voglio che domani il familiare di qualcuno che è morto ci venga a dire che avevamo la possibilità di acquistare il vaccino e non l’abbiamo fatto. Se i vaccini ci sono, è una colpa non comprarli. E lo ripeto: nella totale legalità»”.
Anche altre regioni pronte a seguire Zaia
Non solo. Ma ci sono altre regioni, come Emilia Romagna, Campania e Sicilia, che sono pronte a seguire Zaia in questa iniziativa. «Le Regioni – rimarca il governatore veneto – sono autorizzate a comprare farmaci dall’estero. Non c’è nessuna legge che ne vieti l’acquisto, il quale ovviamente dev’ essere autorizzato dal ministero della Sanità. L’Unione europea non ha detto che è proibito comprarli e non ha smentito l’esistenza di un mercato parallelo. Non l’hanno fatto nemmeno le aziende produttrici».