AstraZeneca e il rischio trombosi: scontro interno all’Aifa tra Palù e Magrini sugli effetti collaterali
Scontro ieri mattina alla Camera durante l’audizione alla Commissione Affari sociali tra il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, e il suo direttore generale, Nicola Magrini.
Palù ha ricordato il caso inglese: 13 milioni di vaccinati con AstraZeneca
Il presidente dell’Aifa ha criticato la scelta di sospendere AstraZeneca e ha spiegato «che i vaccini possono fare micro o macro trombosi perché attivano la risposta infiammatoria, una difesa innata intrinseca. Negli studi validativi, fatti con decine di migliaia di soggetti, ci sono stati dei casi segnalati, molto pochi, ma non hanno certamente allertato. Ogni vaccino, ogni farmaco, oltre agli effetti terapeutici desiderati, ha degli effetti collaterali che possono essere più o meno gravi». Ha quindi ricordato che «nel Regno Unito hanno vaccinato quasi 13 milioni di persone con AstraZeneca e 15 milioni con Pfizer. Gli inconvenienti di tipo trombotico sono stati molto pochi, in nessun caso mortale in relazione con la vaccinazione».
Palù: se si bloccano i vaccini muoiono 500 persone al giorno
Non ha condiviso la scelta di bloccare il vaccino AstraZeneca e ha criticato Aifa: «L’ente regolatorio ha il dovere di proteggere i cittadini, ma a bloccare i vaccini in Italia muoiono 500 persone al giorno». Palù ha descritto come funziona il vaccino Astrazeneca «che utilizza un vettore virale. Un adenovirus di scimpanzé depotenziato, che ha una certa capacità di infettare per forza, perché deve entrare nelle cellule». E quando viene riconosciuto può creare una certa infiammazione che può portare a eventi trombotici. Un evento che può capitare «anche quando le persone utilizzano l’eparina a basso o alto peso molecolare, o altri farmaci come gli estrogeni», riferendosi pure ai contraccettivi.
Magrini: gli effetti trombotici sono ipotesi non sostenute da evidenze scientifiche
La sua presa di posizione non è affatto piaciuta al direttore generale dell’Aifa Magrini. Che prendendo la parola ha detto che era necessario correggere alcune errate affermazioni. «Alcuni meccanismi cui ha fatto cenno il professor Palù», circa il rischio di trombosi, «sono semplici ipotesi fisiopatologiche e non sono sostenute da evidenze». Ha poi tenuto a precisare che «i farmaci che possono aumentare di poco questo rischio sono normalmente in commercio e sono sicuri, altamente sicuri. Ci tenevo a dirlo per ridurre l’enfasi sull’uso associato a questi farmaci».