AstraZeneca, il risultato dell’autopsia sul prof di Biella: stroncato da un arresto cardiaco
Nessuna correlazione evidente tra l’inoculazione del siero AstraZeneca e le cause del decesso. L’autopsia eseguita questa mattina su Sandro Tognatti, l’insegnante 57enne della provincia di Biella, morto 14 ore dopo la vaccinazione sembra escludere ogni nesso di causalità tra i due eventi. Sotto il profilo psicologico, tuttavia, nulla toglie e nulla aggiunge in termini di certezze ai tanti storditi dalla sospensione di AstraZeneca da parte delle Agenzie del farmaco di mezza Europa. Tra queste, anche la nostra Aifa. Una sospensione, recitava la nota, «in via precauzionale» e «in attesa dei dovuti chiarimenti» da parte della società anglo-svedese produttrice del siero.
Il referto definitivo solo dopo l’esame istologico
In molti, tuttavia, speravano di ricevere certezze granitiche dall’autopsia di Tognatti disposta domenica scorsa dal procuratore capo Teresa Angela Camelio. Ad eseguirla, il dottor Roberto Testi, medico legale componente del comitato tecnico scientifico dell’Unità di crisi della regione Piemonte. Dai primi risultati disponibili, la causa della morte del 57enne docente di clarinetto sarebbe riconducibile a un arresto cardiaco. Ma sarà possibile ricevere maggiori chiarimenti solo dopo il completamento delle analisi sui tessuti prelevati. I risultati saranno disponibili solo nei prossimi giorni. Dovessero confermare questo primo esito, l’estraneità del siero di AstraZeneca all’esito della morte di Tognatti risulterebbe ancor più evidente.
AstraZeneca tira un sospiro di sollievo
«Abbiamo provveduto a tempo di record a fare ciò che andava fatto e adesso siamo in attesa di tutti gli esami», ha spiegato il procuratore Camelio ai giornalisti. Secondo quanto emerso, l’autopsia non ha evidenziato trombi (il motivo per la Germania ha sospeso AstraZeneca) e sia il cuore che gli altri organi sono risultati in buono stato di salute. Quindi, l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di una morte dovuta a un arresto cardiaco improvviso. Va da sé che ogni decesso si verifica perché si ferma il cuore. A meno che, almeno in questa fase, cioè prima degli esami istologici, i medici siano giunti a tale conclusione per esclusione.