Astrazeneca, la ripartenza è lenta: le disdette sono inferiori al previsto, ma mancano le fiale
Astrazeneca, tra disdette e fiale mancanti la ripartenza è lenta. Con i premier di mezza Europa a fare da testimonial, ripartono le vaccinazioni di Astrazeneca. Le disdette arrivano, ma non tante quante ci si aspettava dopo le polemiche e la sospensione. Così, dalle Regioni che hanno ripreso in mano il calendario delle vaccinazioni, arrivano i primi dati. E sono numeri che sottolineano, a riguardo, circa il 10% delle rinunce registrate fin qui. Un riscontro rassicurante per il piano vaccinale, se si pensa che nella fase di avvio, le rinunce cosiddette “fisiologiche” – ossia quelle che avvengono normalmente, e comunque decise già prima del blocco e del caos post sospensione del farmaco – si aggiravano intorno al 5-6% dei casi. Il punto, allora, diventa semmai la carenza di fiale e il personale da reclutare per la ripresa nei centri deputati all’immunizzazione.
Astrazeneca, disdette e fiale: la ripartenza è lenta
Dunque, se si eccettuano alcuni casi, l’avvio della somministrazione di Astrazeneca, ripartita a rilento, dovrebbe comunque procedere senza grossi intoppi. A parte le eccezioni segnalate in queste ore da Repubblica, che menziona, nel quadro generale, il caso del «Friuli Venezia Giulia, dove circa il 30% di chi era prenotato ha chiamato per dire che non si presenterà». Mentre regioni «come il Lazio, l’Emilia-Romagna, la Liguria e la Toscana», procedono senza defezioni e rinvii. Ieri, alla Nuvola, il centro congressi di Roma, le vaccinazioni con AstraZeneca sono ripartite a pieno ritmo. Così come, su tutti, spicca il caso di Milano dove, sempre ieri, nel primo giorno di ripresa delle vaccinazioni con il prodotto di Astrazeneca, gli addetti ai lavori del centro vaccinale del Policlinico in Fiera non hanno registrato alcuna rinuncia.
Alla Nuvola di Roma e al Policlinico di Milano rispettati gli appuntamenti
E tutte le 800 persone, prenotate in lista dalle 15 alle 20, hanno ricevuto il vaccino, senza che si registrassero defezioni. Il Padiglione del Policlinico in Fiera è operativo. E anche se la ripartenza è lenta, viaggia verso il traguardo delle 2000 iniezioni al giorno. A cui si aggiungeranno circa 500 dosi al giorno per recuperare in poco tempo le oltre 7000 somministrazioni mancate a causa dello stop in via precauzionale del prodotto del gruppo anglo-svedese.
Non sono le disdette a inficiare il ritmo, ma la mancanza di fiale
Ma se con l’approvazione del vaccino appena rinnovata dall’Ema, i centri vaccinali sono già a regime per massimizzare la campagna di protezione contro Covid-19. E se il dato delle rinunce nono è un dato preoccupante, con circa una persona su dieci che ha deciso di non presentarsi all’appuntamento, sul fronte delle consegne delle fiale i buchi in agenda non riguardano le persone, ma le dosi. Le fiale consegnate da Astrazeneca, infatti, sarebbero inferiori al previsto. Perché ora le dosi di vaccino anti Covid cominciano a scarseggiare in Europa e, a quanto si apprende da oltremanica, decisamente pure nel Regno Unito. Dunque, con le mancanze di cui sopra, dopo il via libera di Aifa e del ministero alla Salute, anche oggi si riparte: da quello che hanno saltato l’appuntamento con la vaccinazione a causa dello stop al farmaco.
Le fiale scarseggiano in Europa e anche in Gran Bretagna
E consapevoli che, chi invece ha deciso di non presentarsi, rischia quasi ovunque di finire in fondo alla lista. E ancora: se il vaccinando appartiene alle categorie professionali che hanno la priorità in agenda, come insegnanti e forze dell’ordine, verrà richiamato quando sarà il turno della sua fascia di età. Mentre, apre uno spiraglio il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, «se una persona viene chiamata per il vaccino di Astrazeneca e rifiuta di vaccinarsi verrà successivamente nel tempo considerata per altre tipologie di vaccini»