Balletto di Jerusalema in caserma: la tenente della Marina militare rischia un anno di carcere (video)
La procura militare di Napoli ha aperto un procedimento penale per «concorso in disobbedienza continuata pluriaggravata» nei confronto della tenente di vascello della Marina militare che fece ballare Jerusalema alle reclute.
Nei prossimi giorni, assistita dall’avvocato Giorgio Carta, verrà interrogata nell’ambito del procedimento penale aperto dalla procura militare di Napoli. Nei mesi scorsi la giovane ufficiale era stata messa sotto procedimento disciplinare dalla Marina. Procedimento sospeso in attesa dell’esito di quello penale. L’accusa? Aver gettato discredito sulla Forza armata. Il video, in effetti, ha fatto il giro del mondo.
Che cosa prevede il reato di disobbedienza
Lei ha però sempre respinto gli addebiti, sostenendo di non aver fatto niente di male. L’ufficiale (che adesso presta servizio nelle Marche) deve rispondere a una lunga sfilza di irregolarità. In base all’articolo 173 del codice penale militare di pace la tenente rischia fino a un anno di galera.
La vicenda risale al 6 agosto scorso, a margine della cerimonia di giuramento di un corso di volontari in ferma annuale, svoltasi presso la scuola sottufficiali della Marina di Taranto, i marinai – in divisa e inquadrati in plotoni nel piazzale della caserma – si sono lanciati in una sorta di ballo di gruppo sulle note di Jerusalema, la hit dell’estate tanto di moda su Tik Tok.
Chi è la tenente della Marina Militare che fece ballare Jerusalema
La prima a prendere l’iniziativa e poi a dare il ritmo e guidare la coreografia di tutto il gruppo è stata proprio la comandante del corso, con tanto di uniforme candida, sciabola e sciarpa azzurra. Qualcuno ha rirpso la scena e il video, già nel giro di poche ore, divenne virale.
La Marina Militare nei giorni seguenti aveva avviato un procedimento disciplinare contestando alla tenente di vascello di aver tenuto un comportamento “non consono e lesivo dell’immagina sua e della Forza armata”, di aver promosso e partecipato ad un evento “deplorevole nella forma e nella sostanza”.
La difesa: “Voleva solo rinfrancare le reclute”
“L’ufficiale voleva solo rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute sottoposte ad eccezionali precauzioni e ad isolamento dal resto del mondo” a causa dell’emergenza Covid. Così l’avvocato della tenente, Giorgio Carta. “Sorprende – aveva aggiunto – che la scala gerarchica, per fatti assolutamente inoffensivi per l’immagine ed il prestigio della Marina militare, abbia invece ritenuto di avviare in tempo record addirittura un procedimento per la consegna di rigore, che è la più grave delle sanzioni di corpo, riservata quindi a comportamenti di massimo allarme e discredito”