Calcio, Totti è diventato agente sportivo: ora può operare sul mercato italiano
Francesco Totti è diventato anche formalmente un agente sportivo. L’abilitazione è stata ufficializzata oggi, dopo che due giorni fa l’ex capitano della Roma ha completato l’iscrizione al registro. Totti, allo stato attuale, può dunque operare sul calciomercato italiano come procuratore domiciliato. Affiancherà l’agente Giovanni Maria DeMontis, che fa parte anche della CT10, l’agenzia che lo stesso Totti ha fondato un anno fa. E che si occupa, soprattutto, di scouting e di giovani talenti.
Totti diventa agente sportivo
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, resta comunque aperto il procedimento nei confronti di Totti presso la Commissione agenti della Federazione. Alcuni agenti infatti lo avevano segnalato per quello che si potrebbe definire come una sorta esercizio abusivo della professione. L’accusa di quelli che ormai a tutti gli effetti sono diventati suoi colleghi, rappresentata nell’esposto alla Fgci, è che l’ex capitano, che in queste settimane ha incassato anche il successo di Speravo de morì prima, avesse iniziato a lavorare come procuratore già prima di avere l’abilitazione per farlo.
Il ruolo nell’agenzia prima dell’abilitazione
La questione era diventata un caso già l’estate scorsa. Ma Totti aveva chiarito con nettezza la propria posizione e il proprio ruolo all’interno della sua agenzia. «Non esercito l’attività di agente sportivo. Ho deciso di investire nel settore di riferimento in qualità di uomo di sport e di libero imprenditore, nel rispetto di tutte le normative vigenti», disse già ad agosto Totti, spiegando che il suo ruolo nella sua società era di coordinare e supervisionare l’area scouting. «Per l’espletamento dei suoi servizi professionali – aggiunse il Capitano – la società si avvale di professionisti già abilitati all’esercizio dell’attività svolta, in conformità a tutte le disposizioni previste dalla legge, nonché dai regolamenti Figc e Coni. Tutto ciò chiarito – avvertì quindi Totti – mi riservo di agire nelle sedi competenti contro chiunque, nel maldestro tentativo di ritagliarsi un attimo di notorietà, abbia pubblicamente rilasciato in passato e/o rilasciasse in futuro, dichiarazioni lesive della mia onorabilità».