Cashback, ora si può pagare pure con le tessere dei supermercati: provano a salvarlo in tutti i modi
Come in una realtà parallela, il Cashback va avanti per la sua strada, incurante del fatto che il suo destino sembra ormai segnato da una possibile abolizione nella seconda metà dell’anno, vale a dire dopo giugno. Nonostante, infatti, sia la politica sia l’opinione pubblica si stiano convincendo del fatto che, come dice da tempo FdI, quelle risorse potrebbero essere impiegate in modo più proficuo sui temi dell’emergenza, l’ultimo aggiornamento della App Io introduce una novità. Oltre alle normali carte di credito, infatti, si potranno utilizzare per il cashback anche le carte fedeltà emesse dai punti vendita, che per lo più sono le grandi catene di supermercati.
Il cashback “adotta” le carte fedeltà dei supermercati
La misura tende evidentemente a rendere più appetibile il meccanismo del Cashback, con il quale in questo modo, oltre alla restituzione promessa del 10% della spesa (ma con un tetto massimo complessivo di 150 euro per semestre), si potranno accumulare anche i punti e le promozioni delle carte fedeltà, fra le quali ora figurano quelle di Conad, Coop ed Esselunga.
Durigon parla di numeri in crescita
Sull’andamento del cashback fino a questo momento si è tenuta anche una discussione in commissione Finanze alla Camera, dove il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, ha risposto a un’interrogazione. Secondo quanto riferito dall’esponente leghista,«il programma Cashback sta facendo registrare un numero sempre crescente di aderenti. Sono passati da quasi 6 milioni nel periodo sperimentale del dicembre 2020, con più di 4 milioni di utenti attivi, a più di 8,5 milioni con 7 milioni di utenti attivi». Durigon ha parlato anche di un «costante aumento del numero degli strumenti di pagamento registrati. Sono passati da 9,6 milioni a dicembre a più di 14 milioni nelle due settimane di marzo, con gli strumenti attivi passati dai 6,7 milioni di dicembre ai 9,7 di febbraio. Si tratta di un incremento di media del 20% mese su mese, con un analogo trend di crescita a marzo».
Ma il 56,6% dei pagamenti resta sotto i 25 euro
Dunque, per il sottosegretario della Lega, partito che pure si è espresso in modo molto critico verso il piano cashless, il cashback «ha costituito un segnale positivo per i pagamenti digitali, soprattutto per la percentuale della quota dei pagamenti elettronici sul numero totale di transazioni». «Oggi – ha aggiunto – il 56,6% di tutte le transazioni del programma ha un importo inferiore ai 25 euro e riguarda soprattutto i micropagamenti interessati dall’utilizzo del contante». Il 2% delle transazioni, poi, ha aggiunto Durigon parlando dei “furbetti” del cashback, «si colloca tra 30 centesimi e 5 euro». Dunque, l’impatto più rilevante della misura sembra essere stato sull’aumento delle transazioni bancarie. Il beneficio di importi così piccoli sull’emersione del nero, invece, è tutto da verificare. E un recente sondaggio di Informazione fiscale rivela che «il 79% dei lettori eliminerebbe» almeno una delle due trovate del cashback e della lotteria degli scontrini.