«Chi vorresti come leader?». Nel centrodestra il sondaggio mette in parità Meloni e Salvini: 47%
Alleati certamente, ma sanamente concorrenti all’occorrenza. È così da sempre il bipolarismo italiano. Competition is competition spiegavano nell’Ulivo alla fine degli anni’90 la contrapposizione tra Prodi e D’Alema. Lo stesso accadeva nel centrodestra, quantunque lì la leadership berlusconiana apparisse molto più salda. Da allora è passato oltre un ventennio, nel bipolarismo si è incuneato il movimento grillino che poi ne è stato inghiottito, ma poco è cambiato. E di competition si continua a parlare. Tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a destra, e tra Enrico Letta e Giuseppe Conte, a sinistra. Il tutto consacrato sui famosi cartelli numerati che il sondaggista Nando Pagnoncelli espone di Di Martedì, la trasmissione condotta da Giovanni Floris.
Tra tutti gli elettori è la Meloni a prevalere
La domanda base del suo sondaggio Ipsos, che ha trovato spazio sul Corriere della Sera è “chi preferirebbe come leader?”. La risposta degli elettori del centrodestra è sorprendente: ex-aequo tra Meloni e Salvini al 47 per cento. La sorpresa sta nel fatto che nei sondaggi sui partiti, la Lega “pesa” almeno cinque punti in più rispetto a FdI. E ancora di più nella circostanza che solo un anno fa questa distanza sembrava incolmabile. La qual cosa sembra deporre per una maggiore attrattività della leader di Fratelli d’Italia sull’omologo del Carroccio. Ancor di più se a rispondere alla stessa domanda è l’elettorato diffuso: in quel caso, infatti, la Meloni batte percentualmente Salvini 28 a 23, con quasi la metà (49 per cento) che però non risponde. Nel primo caso, invece, quello del pareggio, la percentuale dei “non so” e dei “non rispondo” si fermava al 6.
A sinistra Conte vince su Letta
La maggiore attrattività della Meloni va letta anche alla luce dell’irruzione sulla scena politica di Mario Draghi. Evidentemente, il suo “no” al governo catture e convince anche elettori di Lega e Forza Italia. Fin qui la competition nella destra. E a sinistra? Qui a vincere è Conte, nonostante da un mese non stia più sotto i riflettori. L’ex-premier prevale su Letta sia nel focus del centrosinistra (53 a 40 per cento, con un 7 di indecisi) sia nell’intero elettorato. In quest’ultimo caso la competition finisce 39 a 22 (e 39 per cento di indecisi) per Giuseppi.