“Con Scanzi a ‘Cartabianca’ la Rai ha toccato uno dei punti più bassi”. Anzaldi si scatena
Scanzi a Cartabianca, strali sulla Rai. “Trasmesso messaggio che saltare la fila del vaccino è giusto: che ne dicono i grandi giornalisti Rai?'” Sul caso Scanzi Anzaldi è una furia, va giù duro contro il giornalista del Fatto e contro i vertici di viale Mazzini.
Anzaldi su Scanzi a “Cartabianca”: giornalismo umiliato
“Ieri sera a ‘Cartabianca’ su Rai3 è andata in onda l’umiliazione del giornalismo. Una trasmissione del servizio pubblico Rai ha toccato uno dei punti più bassi mai raggiunti dall’informazione. Un collaboratore pagato è stato intervistato dalla sua direttrice. Nel programma che lo ha scelto come unico giornalista opinionista a pagamento, per giustificarsi di una vicenda personale che lo riguarda. Senza alcun contraddittorio né una vera inchiesta giornalistica. Peraltro trasmettendo un messaggio vergognoso: fare di tutto per saltare la fila per il vaccino è giusto”. E’ quanto scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
Scanzi su Rai tre, Anzaldi: “Pagina imbarazzante”
Due giorni fa aveva allertato la Rai di evitare di invitarlo martedì sera dalla Berlinguer. Aveva chiesto di sospendere la collaborazione con Scanzi fino a che la Procura di Arezzo non avesse fatto chiarezza sulla faccenda. Invece niente, Scanzi è andato tranquillamente in onda. “Ad Andrea Scanzi, retribuito per le sue ospitate a ‘Cartabianca’, è stato consentito – prosegue Anzaldi – di usare la prima serata Rai per autoassolversi, in un lungo monologo; con tanto di sostegno di chi in queste ore è stato uno dei suoi maggiori difensori, non si sa bene a che titolo: ovvero il sottosegretario Sileri”.
“I grandi giornalisti Rai non hanno nulla da dire?”
“Una pagina davvero imbarazzante e indecente”. Anzaldi è un fiume in piena. “Anche perché dalle parole di Scanzi è emersa una verità davvero grave, confessata dallo stesso giornalista: Scanzi non aveva alcun titolo per essere vaccinato prima degli anziani, dei fragili, anche solo di chi ha un anno più di lui. Scanzi ha fatto di tutto, in queste settimane e addirittura fin da febbraio come ha dichiarato lui stesso, per saltare la fila, chiedendolo al suo medico di base”.
“Mandato dalla Rai un messaggio sbagliato”
Chiama poi in rassegna tutto “l’esercito” dei giornalisti e dirigenti del servizio pubbico: “E la Rai davvero può accettare di indicare un caso del genere addirittura ad esempio?”. “Domando pubblicamente: davvero siete disposti ad accettare in silenzio di associare il vostro nome ad un’azienda che consente quello che è stato consentito a Scanzi? Un collaboratore esterno che ha fatto del servizio pubblico un uso privato? Davvero si può accettare in silenzio che la Rai elegga ad esempio chi, come Scanzi, ha fatto di tutto per saltare la fila del vaccino. Dopo il comportamento esemplare dato dal presidente della Repubblica Mattarella, che ha invece atteso pazientemente il suo turno?”, conclude Anzaldi. Una filippica in grande stile.
Interviene anche il Codacons
Ha tanto ragione Anzaldi che a breve giro di posta il Codacons ha presentato un esposto alla Procura di Arezzo, che chiama in causa l’Asl Toscana Sud Est e la Regione Toscana. Come è noto, la Asl avrebbe garantito la correttezza della procedura seguita per la vaccinazione di Scanzi; sostenendo che il giornalista era regolarmente iscritto alla cosiddetta “lista dei panchinari” in qualità di “caregiver” che si prendeva cura dei due genitori anziani. “Entrambe le affermazioni devono essere verificate -afferma il Codacons- La lista dei soggetti riservisti risulterebbe, come riportato da alcune testate, in realtà inesistente, e il modulo per iscriversi a tale elenco sarebbe stato pubblicato on line dalla Asl Toscana Sud Est solo sabato scorso, ossia un giorno dopo la vaccinazione di Scanzi”.
“Scanzi ha girato con il suo spettacolo in tutta Italia”
“Ma anche la qualifica di ‘caregiver’ di Scanzi potrebbe risultare poco credibile -svela oggi il Codacons-. Le disposizioni del Ministero della salute prevedono infatti il diritto alla vaccinazione solo per chi si prende cura in modo continuativo e costante di disabili o soggetti fragili: come può conciliarsi tale requisito con l’attività di Andrea Scanzi ? Che almeno fino all’agosto del 2020 ha girato tutta l’Italia col suo spettacolo teatrale: ‘Gaber se fosse Gaber’, spettacolo che, come si legge nello stesso sito internet di Scanzi, ha registrato 150 repliche?”.