Consulta, la Meloni: «L’utero in affitto dev’essere reato universale, la proposta di FdI va approvata»
«L’approvazione della proposta di legge di Fratelli d’Italia che rende l’utero in affitto reato universale non è più rinviabile». È quanto affermato da Giorgia Meloni commentando la sentenza della Consulta che ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità sollevata dalla Cassazione relativamente al riconoscimento della genitorialità di due uomini sposati civilmente. La sentenza è del 28 gennaio scorso, ma le motivazioni sono state depositate oggi. Vanno lette in controluce per capirne il senso fino in fondo. La Consulta, infatti, nel dichiarare l’inammissibilità della questione sollevata dai giudici di Piazza Cavour, ha sollecitato il Parlamento a colmare il vuoto legislativo in materia. Una legge è «indifferibile».
I giudici costituzionali: «Legge indifferibile»
La vicenda riguarda un bambino nato in Canada nel 2015 attraverso la pratica dell’utero in affitto. Il liquido seminale era di un cittadino italiano sposatosi con un connazionale in Canada, con atto trascritto in Italia nel registro delle unioni civili. In forza di una sentenza canadese, il bambino risultava iscritto come figlio di entrambi gli uomini nel registro locale dello stato civile. Lo stesso, i due “papà” volevano si facesse anche in Italia. E siamo all’oggi, con la sentenza della Consulta. E con la Meloni che sollecita l’approvazione della proposta di legge di FdI, il cui iter nella commissione Giustizia della Camera data ormai da settembre.
La leader di FdI: «L’utero in affitto non tutela i minori»
Ora, però, avverte la leader della destra, occorre velocizzare. Ma in una direzione opposta all’assist della Corte in favore dell’utero in affitto. «Crediamo anche noi – aggiunge infatti la Meloni – che il legislatore debba intervenire. Ma per sancire che la maternità surrogata è una pratica punibile non solo in Italia ma anche se commessa all’estero. I bambini non sono prodotti da banco, e non si comprano. Sulle adozioni ribadiamo, inoltre, che per noi lo Stato deve garantire il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre. Non spetta ai giudici né alla Corte costituzionale normare queste materie: è compito esclusivo del Parlamento farlo. E Fdi – ha concluso – è pronta a fare le sue proposte. E a rivendicarle in ogni sede».