Conte, triste parabola: da avvocato degli italiani a legale dei grillini: «Sfido Casaleggio in tribunale»
Giuseppe Conte da avvocato degli italiani ad avvocato dei grillini “scippati” della piattaforma Rousseau dal suo ideatore e gestore, Davide Casaleggio. La parabola politica dell’ex premier fa segnare una tappa importante, il declassamento a legale di un Movimento politico allo sbando, costretto a fare la guerra a colui che fu il suo geniale ispiratore, Gianroberto Casaleggio. Il tutto, per una squallida vicenda di soldi da dare e di debiti da onorare. Eppure l’ex premier Conte – come racconta oggi un articolo della Stampa di Torino – invece di volare alto si sta impelagando nello scontro giudiziario che si profila con la controparte, nel quale intende mettere a disposizione il proprio bagaglio professionale, più che quello politico.
I grandi progetti di Conte: sfidare Casaleggio in tribunale
“Il presidente dell’associazione Rousseau e figlio del co-fondatore è stato chiaro: prima di indire qualunque votazione online, dovranno essere pagati dagli eletti M5S gli arretrati dovuti alla piattaforma, che ammontano a circa 450 mila euro. Senza il saldo, non potrà essere proposta alcuna modifica delle carte statutarie, tantomeno la nomina di Conte a leader. Insomma, la rifondazione del Movimento è congelata. Ecco perché da giorni l’ex premier è tornato a indossare i panni dell’avvocato. Si è riunito con alcuni giuristi di fiducia e, dopo aver convocato i vertici pentastellati e ottenuto da loro il via libera, ha iniziato a preparare le carte per portare in tribunale l’associazione Rousseau…”, scrive la Stampa di Torino.
Conte, che si prepara a incontrare Letta, sul fronte politico lavora per saldare l’asse col Pd, ma su quello interno è alle prese col ben più complesso tema degli espulsi e dei debiti con la Casaleggio Associati. “Intentare causa a Casaleggio è il tipo di strappo sanguinoso che Beppe Grillo e lo stesso Conte volevano assolutamente evitare…”. Ma a quanto pare si procederà in quella direzione.
“Per me è solo un privato cittadino che gestisce un sito”
Durissime le parole che sarebbero state pronunciate ai suoi fedelissimi da Giuseppe Conte, secondo la ricostruzione dei giornali. “Non si può bloccare la vita del partito di maggioranza in Parlamento per la pretesa economica di un privato che gestisce un sito web, è stato il pensiero espresso durante una delle riunioni dell’ultima settimana a cui era presente anche Crimi. Dunque, non c’è alternativa: si dovrà trascinare Casaleggio di fronte a un giudice”. La guerra legale si giocherà intorno al presunto”contratto di fatto”, che lega i parlamentari al Movimento, ma secondo Conte e i suoi solo personalmente, non come organizzazione politica. Uno, mai come in questo caso, varrebbe uno.